È ancora forte l’emozione per la comunità gesuita della Specola vaticana che ieri ha ricevuto la visita di Papa Francesco. Padre José Gabriel Funes, direttore dell’istituzione, una delle più antiche al mondo, di ricerca astronomica racconta a Radio Vaticana l’esperienza, «una bellissima giornata» trascorsa anche a osservare il cielo, «le periferie dell’universo».
Papa Francesco, continua Funes, «ha visitato anche il laboratorio dei meteoriti, dove ha guardato nel microscopio un meteorite caduto a Buenos Aires». Padre Funes ha poi sottolineato che è stata «la prima volta che un Papa pranza con la comunità dei gesuiti della Specola», evento questo «straordinario».
Dalle parole pronunciate finora dal Papa, Funes non ha dubbi e precisa l’insegnamento più forte sentito dalla sua comunità: «Andare nelle periferie e non solo geografiche, ma anche esistenziali. La nostra missione fa parte di questo andare alla periferia più lontana, se così possiamo dire, perché riguarda l’universo: andiamo indietro, nel senso che esploriamo anche l’inizio dell’universo dal punto di vista della scienza, ma andiamo anche lontano, perché studiamo anche le galassie più lontane, lontanissime… E questo presenta delle domande che tutti ci dobbiamo fare nel rapporto tra scienza e fede. Penso che questa – conclude padre Funes – sia la missione della Specola: andare verso questa periferia veramente lontanissima, che e’ quella dell’universo, che è sempre dono di Dio».