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L’impresa viola e il tonfo nerazzurro

Con una doppietta del solito Jovetic, la Fiorentina ha superato per due reti a zero il temibile Liverpool di Rafa Benitez. Grazie a un primo tempo praticamente perfetto, dove i viola sono riusciti a non far ragionare i blasonati inglesi e a schiacciarli nelle propria metà campo. Nella ripresa i ragazzi di Prandelli hanno poi saputo gestire, senza cali fisici, con facilità il risultato. E pensare che alla Fiorentina mancava uno come Alberto Gilardino (squalificato) e che Adrian Mutu (lontano dall’ideale condizione psicofisica) si è “sacrificato” come prima punta.
E’ stata quindi una serata speciale quella di Firenze, grazie a una squadra capace di dimostrare personalità e maturità. Una bella risposta alla crisi societaria degli ultimi mesi. Dopo la disfatta di Roma, i viola sono tornati ad essere una bella realtà del calcio italiano.
Ma se in Toscana si ride e si festeggia, nella Milano nerazzurra salgono i dubbi e le tensioni. L’Inter ha  pareggiato contro la matricola Rubin Kazan, che non è il Barcellona e nemmeno il Real Madirid. Per dirla tutta: ha addirittura rischiato di capitolare, complice l’espulsione per doppia ammonizione di Mario Balotelli. I Campioni d’Italia perdono, dopo due turni europei, quattro punti per strada e si piazzano solo terzi nel proprio girone. Alle spalle del Barcà e della Dinamo Kiev. Servirà quindi un’Inter ben diversa per raggiungere l’obiettivo minimo degli ottavi di finale.
Mourinho (protagonista di polemiche con non fanno più notizia) deve fare i conti con una preoccupante novità: il calo difensivo dei suoi. Sia a Genova che in Russia, infatti, i gol avversari sono scaturiti da grossolani errori del reperto arretrato. E ciò è abbastanza allarmante, dato che negli ultimi tempi – come nella passata stagione – era stata proprio la difesa a salvare dal baratro il vulcanico José.

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