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La guerra del sabato sera

L’Olimpico di Torino non tradisce le attese. E nemmeno la tradizione. Juventus – Inter è una guerra, altro che partita.
Poco talento, tanta rabbia e tanto agonismo. Gara bella da vedere, perché sai che da un momento all’altro potrebbe accadere qualcosa.
E infatti la perla arriva nella ripresa. Quando le squadre si allungano, colte dall’ansia di vincere, e l’insospettabile Marchisio s’inventa un colpo alla Romario. Sul viscido campo piemontese è troppo bravo ad evitare gli avversari e a beffare l’incredulo Julio Cesar. La  rete bianconera mette a rischio le coronarie del povero Ciro Ferrara, in palese e continua sofferenza. Mentre il collega portoghese, punito dall’arbitro, è costretto ad imprecare lontano dalla panchina. Il gol “brasiliano” del giovane juventino arriva proprio nel momento migliore dei campioni d’Italia. Ma la reazione dei nerazzurri fa solo rumore. E’ veemente ma poco intelligente. Pesa l’assenza del fantasista olandese e non bastano tre attaccanti a impensierire Buffon. Tra calci, fallacci, testate e clamorosi scivoloni,  il tempo scorre via e alla fine incorona la vecchia signora.
Il derby del Belpaese riapre ufficialmente il campionato: si arresta l’avanzata della corazzata guidata da Mourinho. E ne approfitta soprattutto il Milan spumeggiante di Leonardo. Che nel pomeriggio a San Siro si mangia in venti minuti una Samp che preferisce solo guardare. Ronaldinho inventa, Borriello, Seedorf e Pato siglano il 3 a 0. Mentre Cassano comincia a dare ragione a Lippi: non segna dal 30 agosto e da qualche tempo la sua lampadina è spenta.
La Serie A entra quindi davvero nel vivo: le tre big, nel giro di soli 5 punti, sono pronte a darsi battaglia fino alla fine.

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