Giustizia Quotidiana

Intercettazioni, Ferri: dalla Camera uscira soluzione che tutela i cittadini

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Scritto da vocealta

cosimo-ferridi Cosimo Maria Ferri*

Le intercettazioni sono e rimarranno uno strumento indispensabile per lo svolgimento delle indagini al fine di accertare la verità. Va detto con chiarezza che qui non si gioca al ribasso e che il testo licenziato dalla Commissione Giustizia della Camera non riduce l’ambito di applicazione delle intercettazioni,ma detta principi e criteri direttivi pe rsemplificarne le condizioni di impiego per i più gravi reati dei pubblici ufficiali contro la PA e cercare un punto di equilibrio tra la legittima acquisizione e l’utilizzazione dei dati captati, il diritto all’informazione e il rispetto del principio costituzionale della libertà e segretezza delle comunicazioni. L’idea di punire la diffusione di riprese o registrazioni effettuate fraudolentemente allo scopo di danneggiare la reputazione o l’immagine altrui è rivolta ai casi di uso distorto dello strumento. Non a caso resta ferma l’esclusione della punibilità laddove il materiale acquisito costituisca prova dinanzi all’autorità giudiziaria o sia utile per l’esercizio del diritto di difesa. Il dibattito in corso ha offerto ed offrirà comunque l’occasione per individuare una soluzione
equilibrata che garantisca una effettiva selezione del materiale pubblicabile, a tutela della riservatezza dei cittadini senza snaturare lafinalità dell’istituto delle intercettazioni. La giusta sede per il bilanciamento di questi interessi è e deve restare quella del procedimento, dove si depositano registrazioni e verbali; quindi attraverso l’udienza filtro (a cui possano partecipare tutti i soggetti interessati, anche estranei all’indagine), si valutano l’acquisizione dei risultati rilevanti e lo stralcio di quelli inutilizzabili. Credo che quella operata sia una scelta di civiltà prima ancora che una decisione di natura politica. Mi auguro che il dibattito in corso in Parlamento possa costituire un momento di riflessione serio e responsabile. Il diritto all’informazione da una parte e quello alla privacy dall’altra devono costituire due lati della stessa medaglia. Ecco perché è necessario uno sforzo politico comune: la priorità deve essere quella di tutelare i diritti di tutti i cittadini, senza distinzioni.

*Sottosegretario alla Giustizia

(dal quotidiano Il Tempo del 17 settembre 2015)

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