Dress Codes

La rassegna stampa di SPIN (18-09-2015)

rassegna
Scritto da vocealta

rassegnaLa battaglia al Senato, con lo scontro tra Renzi e Grasso, e la decisione della Fed di non alzare i tassi si dividono le aperture sui quotidiani. Spazio anche ai consigli all’Italia da parte della Bce e del Fmi, oltre che all’emergenza profughi.

Riforma Senato. Eloquente il titolo dell’editoriale firmato Michele Ainis sul Corriere: “Quelle sette bugie e la verità sulla riforma”: “Dall’elettività al ruolo del presidente del Senato, quali sono i pregiudizi che minano il dibattito sulle nuove norme”.

La Stampa sintetizza così la giornata: “Senato, scontro Renzi-Grasso. Il presidente: «Giorni convulsi, i prossimi saranno anche peggio». Nervi tesi sulla riforma: il governo supera con ampio margine il primo test sui numeri (171 voti a favore)” con Renzi che chiarisce: «Mai detto di voler trasformare il Palazzo in un museo».

A proposito di Grasso, il Corriere gli dedica un pezzo a firma Monica Guerzoni: “Il turbamento dell’ex magistrato: «Il dibattito pubblico precipitato in basso»”.

Anche il Foglio, con Salvatore Merlo, si sofferma sul presidente del Senato: “Grasso e l’arte di non farsi afferrare nella bagarre del Senato. È lo spauracchio delle riforme renziane, la speranza dei bersaniani, il vindice dei berlusconiani. Ma in fondo gioca per sé”.

Repubblica punta invece su una conversazione con Anna Finocchiaro: «Sopporto i sospetti con cristiana virtù. Con D’Alema litighiamo, mi ha dato pure della traditrice».

Il Sole 24 Ore dedica un colonnino ai dieci “verdiniani” pronti a entrare in maggioranza.

Nel suo racconto della giornata sul Messaggero, Mario Ajello scrive che «i numeri per il governo sembrano più ampi. Molte le assenze, più che i fucili del Vietnam si vedono i trolley da weekend».

Il Tempo intervista Roberto Calderoli che ammonisce: «Matteo non mi sfidi, ho già fatto cadere il governo Prodi.

Il Fatto quotidiano propone ancora una prima renzicentrica e tira addirittura in ballo l’odiato nemico: “Minacce, ricatti, compravendite, ma se lo facesse Berlusconi?” Il giornale diretto da Marco Travaglio pubblica l’intervento di Mattarella pronunciato alla Camera contro la riforma costituzionale del governo Berlusconi il 20 ottobre del 2005.

Interni. Intervista sul Foglio del direttore Cerasa a Carlo De Benedetti: “Da quando Berlusconi non è più presente come lo era un tempo, la sinistra è rimasta senza ideali. Oggi dovrebbe essere chiaro che trincerarsi nel passato significa semplicemente disinteressarsi del presente”.

Libero intervista Tosi (che è sentito anche da Repubblica): «Con Renzi se molla la minoranza Pd, non cerco poltrone e boccio le riforme».

Il Mattino intervista Antonio Bassolino: “Prematuro parlare della mia candidatura a sindaco, per ora ascolto la città. Su di me pressing della società civile”.

Il Giornale dedica un articolo ad Alfio Marchini che si candida a leader del centrodestra.

Interessante approfondimento sul Foglio a proposito dell’agonia Ilva, con un’ampia conversazione con l’ex ministro Corrado Clini che spiega come il peccato originale stia nell’incapacità dei governi di gestire ambiente e industria senza trascurare le spallate dei giudici. «Il risanamento dell‘Ilva è stato un pretesto per un intervento pubblico e non un vero impegno. Non c’è logica, e nulla cambia. Non è possibile scivolare nell’assistenzialismo, creare un nuovo Sulcis».

 

Profughi. Il Corriere punta su Hollande: “Solidarietà ora o Schengen muore. Il presidente francese con Renzi per concordare una linea comune in vista del vertice Ue di mercoledì prossimo. La Croazia pronta a schierare l’esercito: ieri ottomila arrivi. La Slovenia chiude le frontiere per dieci giorni”.

Sulla Stampa reportage dalla Serbia di Domenico Quirico: “Tra i profughi senza più paura: «Passeremo a qualunque costo». Le donne e gli uomini in fuga dalla guerra, sempre più organizzati e determinati. Non chiedono accoglienza, la pretendono: «Perché gli altri sono entrati e noi no?».

Il Messaggero punta sul piano dell’Italia in un documento del Viminale: “Lampedusa è già in funzione. Previsti 15 hub regionali”.

Contro una forma di accoglienza selettiva, “solo cristiani”, si schiera Avvenire con l’editoriale del direttore Marco Tarquinio “Non in nome nostro”.

Economia. Il Corriere e il Sole dedicano l’apertura alla situazione americana. Via Solferino scrive: “I timori americani. La Fed: «Troppe incertezze globali» e non alza i tassi a sostegno della ripresa”. Il Sole: “Tassi Usa fermi allo 0,25%”.

L’editoriale di Massimo Gaggi sul giornale diretto da Fontana: “Una scelta difficile e obbligata, i tre nodi della Yellen (la presidente della Fed)”.

Sul Sole Isabella Busacchi: “Sollievo per l’Italia, ma resta il nodo del debito. Per ridurre l’esposizione in realtà ci vogliono crescita robusta e un po’ di inflazione”.

Il Corriere intervista Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari economici: «L’Italia non è più un sorvegliato speciale ma il debito vi danneggia».

Consigli all’Italia dalla Bce e dal Fondo monetario internazionale. Ne scrive (anche) Repubblica. “L’Italia usi il tesoretto spread per tagliare il deficit”, consiglia la Banca centrale europea, mentre l’Fmi è freddo sull’abolizione della Tasi sulla prima casa: “Meglio detassare il lavoro”.

La stessa Repubblica intervista Lorenzo Bini Smaghi che si schiera contro la Fed: «Il rinvio causerà instabilità, così si deprime la crescita. I tassi più alti avrebbero drenato un po’ di liquidità in eccesso che è causa della volatilità delle Borse».

Anche sulla Stampa, “Draghi taglia le stime di crescita e bacchetta l’Italia sul deficit”.

Un po’ su tutti i giornali lo stipendio di Susanna Camusso rivelato dalla Cgil: 3.850 euro.

Gli occhi della famiglia Agnelli sul marchio editoriale Adelphi, ne scrive il Fatto quotidiano.

Esteri. Elezioni greche. Marco Imarisio sul Corriere: “I paradossi di Syriza, ex partito di lotta riformista riluttante. Difficile ottenere la maggioranza di 151 seggi, mancata anche alla scorsa tornata”.

Su tutti i quotidiani la notizia di un terrorista di Al Qaeda ucciso a Berlino dopo aver accoltellato una poliziotta. Già condannato, si era liberato del braccialetto elettronico.

Ampio spazio al dibattito tv tra i candidati repubblicani alla Casa Bianca e la possibile nascita di una stella, Carly Fiorina, che tiene testa a Donald Trump: ne scrivono Corriere e La Stampa. «Il programma televisivo più visto nella storia della Cnn».

Sul Sole “l’interesse di Putin per la pax siriana”.

Sulla Stampa Andrea Tornielli, alla vigilia del viaggio del Papa a Cuba e negli Stati Uniti, scrive: “La sfida di Francesco alla povertà”.

Altro. Da leggere, come sempre, l’intemerata di Giuliano Ferrara sul Foglio contro l’informazione: “I told you so. L’allarme esodati che non esiste e quel concerto dei media formidabile, menzognero e dunque criminogeno”.

 

Riguardo l'autore

vocealta