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Il Milan, il Manchester e la ruota della fortuna

Nel calcio, come nella vita, contano gli episodi e la fortuna.
E mercoledì sera, in un Meazza tutto esaurito, la ruota della buona sorte ha fatto un giro strano. Come quello di un pallone calciato ad effetto. Che prende prima una direzione e poi un’altra. E tu sei costretto ad assistere, impotente, all’ennesimo scherzetto della natura.
Si può spiegare anche così la trama di Milan – Manchester United, gara valida per l’andata degli attesissimi ottavi di finale di champions.
All’inizio la dea bendata dispensa sorrisi solo ai milanisti. Terzo minuto di gioco: Ronaldinho tira, Carrick devia. E per l’eterno Van der Sar non c’è scampo.  Serata propizia, pensano gli eccitati tifosi presenti sugli spalti e davanti alle tv. Iniziamo bene. La reazione degli inglesi è fiacca, il Diavolo tiene e sciupa pure un paio di occasioni con l’olandese Huntelaar. Più temuto dai suoi che dagli avversari. Ma persino l’ex punta del Real sembra essere in serata di grazia. Come non mai: meglio di così non può davvero andare.
Fino a quando la ruota, all’improvviso, cambia giro. Ed ecco l’altro immortale Scholes, che manca la palla col destro e la colpisce con lo stinco sinistro. Roba da Oronzo Canà e “Allenatore nel pallone parte III”: 1 a 1.  
Il secondo tempo è un’altra storia: ai ragazzi di Leonardo adesso va tutto storto. E ai gol mangiati risponde un doppio Rooney, con la straordinaria collaborazione di una difesa rossonera dormiente. Tutto finito? No. Quando il Milan sembra ormai colpito e abbattuto, ecco il talento (e la fortuna) di Clarence Seedorf e del suo tacco benedetto. La ruota gira di nuovo nel verso giusto. Ma è oramai troppo tardi. 
Ci vorrà certo un’impresa per recuperare il pesante 2 a 3 di San Siro. All’Old Trafford serviranno grinta, personalità e una condizione fisica perfetta. Senza dimenticare, ovviamente, la buona sorte. Quella, vista l’andata, forse conterà più di tutte.

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