Sì a Golasa in biancoceleste! Questo il nome di un gruppo su Facebook che conta 1.227 iscritti. Poche ore prima è apparso sempre sul social network un altro gruppo sul fuoriclasse israeliano “Noi Golasa non lo vogliamo!” di 603 membri.
Quest’ultimo ha scatenato non poche polemiche su diversi quotidiani primo fra tutti l’Unità con un articolo intitolato “È israeliano, tutti contro Golasa: «Non lo vogliamo»”.
Il quotidiano non si è soffermato soltanto su questo episodio ma ha infangato la tifoseria laziale ricordando fatti passati, di un passato ormai lontano, sottovalutando i cambiamenti degli stessi ultras : derby, cori, trasferte…
E’ bastato un gruppo su Facebook di poco più 600 persone per generalizzare e criticare duramente i tifosi, noncurante dell’altro gruppo favorevole all’arrivo del campione, che rispecchia perfettamente il pensiero di tutta la curva.
Dei 603 c’è da dire poi che più della metà si sono iscritti al gruppo solo per insultare duramente gli ideatori, come è scritto nella bacheca.
Belle parole invece si leggono sull’altro fronte, quello che dice sì a Golasa, tutti i membri incoraggiano il giovane a non ascoltare gli insulti ma pensare solo alla maglia.
L’articolo dell’Unità si basa su fonti poco attendibili, ne trapela solamente il profondo disprezzo per i tifosi biancocelesti legati ad uno stereotipo di antisemitismo ormai scomparso se non appartenente ad una frangia minore della curva.
Chi frequenta gli stadi sa che purtroppo ogni tifoseria si porta al seguito quella frotta di non più di dieci persone che non va a vedere la partita ma cerca di estremizzare pensieri politici sia di destra che di sinistra.
Sarebbe opportuno non generalizzare e staccarsi da quei preconcetti che accompagnano la vita di ogni italiano; bisognerebbe soffermarsi più sulla realtà dei fatti piuttosto che su eventi storici accaduti anni ed anni fa.
