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Eroi per caso del pallone. In una notte o per sempre

Cassetti e Marchisio sono in buona compagnia. Anzi ottima. I due “eroi per caso” dell’ultimo weekend calcistico possono vantare celebri predecessori: da Grosso a Materazzi, da Tardelli a Dino Baggio. Fino a un mito del calibro di Totò Schillaci.
Ma non mancano nemmeno le meteore. Per restare in tema derby: ricordate quel tiraccio disperato di Castroman  in un epico  Roma – Lazio di qualche anno fa? Mancavano pochi secondi. I biancocelesti pareggiarono una partita già persa.
Marchisio e Cassetti sperano senza dubbio di avere più fortuna dell’argentino, improvvisato eroe di una stracittadina rimasta nella storia.
Il futuro darà le sue sentenze. Il presente invece ci consegna due perle che incidono pesantemente sull’economia di questo campionato.
A Torino tutti aspettaano Diego, Del Piero o Amauri. Come non detto: ci pensa il giovane talento bianconero, con un gol più unico che raro, a salvare Ferrara e a rivitalizzare una vecchia signora quasi allo sbando. E’ invece l’infortuno di un ottimo Mexes a regalare a Cassetti l’opportunità della vita. Un destro al volo sotto la curva giallorossa, che sblocca una partita tesa e noiosa e rilancia i sogni d’Europa dei ragazzi di Ranieri. Totti e Zarate, gli idoli più attesi, possono solo guardare.
E’ il calcio, bellezza. Che spesso e volentieri spiazza qualsiasi previsione e incorona, anche per una sola sera, personaggi condannati a vivere dietro le quinte del pallone.
Il ricordo più bello? Dortmund. Campionati del Mondo 2006. Quel pazzo di Fabio Grosso, terzino semisconosciuto del Palermo, inventa un sinistro che spezza il cuore della Germania e accende l’eccitazione azzurra.
Notti magiche di comparse che diventano protagonisti assoluti. Col calcio che scrive romanzi meglio di un genio della penna qualunque.

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