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Berlusconi nell’ultimo libro di Vespa: “Il programma non subirà ritardi”

Sul sito on line del Giornale sono state da poco pubblicate alcune anticipazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa. Titolo: “Nel segno del Cavaliere”. L’uscita è prevista a fine mese.
Il premier, in un colloquio col noto giornalista e conduttore di Porta a Porta, afferma: “In nessun Paese d’Europa si sta parlando di taglio delle tasse, né si pensa di poterlo fare da parte dei governanti più responsabili: la crisi economica non lo consente, e non lo consentirà fintanto che non sarà stata definitivamente superata, cosa che ora non è avvenuta. L’Italia ha finora mostrato di sapere tenere i conti in ordine, come hanno riconosciuto tutti gli organismi di controllo internazionali, da ultimo il Fondo monetario internazionale. È stata una grande impresa per il governo: una vera e propria diga che ha evitato conseguenze negative”.
“Non c’è alcuna ragione – assicura Berlusconi – per cui il nostro programma debba subire ritardi. La produzione industriale è in ripresa, il governo manterrà un’attenzione rigorosissima sui conti per continuare nei tagli alle spese superflue e ai privilegi e per contenere il costo complessivo dell’amministrazione, come è avvenuto nei primi due anni della legislatura. Tutto continuerà come previsto, senza ritardo alcuno”.
“Pur non avendo la quarta economia del mondo, abbiamo – sottolinea il primo ministro – il quarto debito pubblico mondiale. Questo ci obbliga a collocare 250 miliardi l’anno di titoli del debito pubblico. Se si tolgono i sabati e le domeniche, significa convincere gli investitori di tutto il mondo a investire ogni giorno un miliardo di euro sui titoli del nostro Tesoro. Oggi questi titoli sono riconosciuti tra i migliori in Europa, tra i più affidabili e sicuri, secondi soltanto a quelli della Germania. Questo è il vero miracolo economico che abbiamo compiuto e che stiamo continuando a fare, giorno dopo giorno. Dunque, sarà solo grazie a questo miracolo che, quando il bilancio pubblico lo consentirà, la pressione fiscale potrà iniziare a scendere”.
Poi uno spot per il federalismo: “Sarà lo strumento più efficace di contrasto nei confronti dell’evasione”. E spiega pure il perché: “Il contribuente non spedirà più la sua denuncia dei redditi a Roma, ma la consegnerà al comune di appartenenza, dove le sue reali condizioni di vita e di eventuale benessere saranno ben note a tutti i suoi compaesani. Sono perciò convinto che le dichiarazioni saranno più veritiere e avremo un incremento rilevante dei redditi da sottoporre all’imposizione fiscale perchè nessuno vorrà incorrere nelle reprimende di chi conosce il suo tenore di vita e nelle sanzioni del fisco”.

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