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Baresi in una notte

Sabato sera, il Bari avrà milioni di tifosi in più. Sparsi in tutta Italia. Sede di riferimento:  Milano. Dove Leonardo e i suoi ragazzi, in attesa della sfida casalinga contro il Siena, saranno con molta probabilità incollati alla tv per assistere, armati di buona speranza, alla trasferta dei cugini in quel di Puglia. Un mezzo passo falso dei nerazzurri, contro gli ottimi biancorossi di Ventura,  riaccenderebbe di fatto gli entusiasmi del Diavolo. Non perché sia attualmente depresso. Anzi. La vittoria di Torino e l’approdo ai quarti di Coppa italia tiene, più che dignitosamente, a galla un Milan che è tornato ufficialmente grande. Bello e vincente. Grazie alla tanto attesa nuova frontiera (vedi Abate, Antonini e Borriello) e a prestigiosi ritorni (Nesta su tutti). Ma lo scudetto, nonostante le eccellenze rossonere, sembra ancora un tabù. Complice l’Inter schiacciasassi. Che racimola punti in giro per lo stivale con disarmante naturalezza.
Bari, prima del già decisivo derby, può quindi rappresentare un punto di svolta. Per accorciare le distanze e arrivare all’appuntamento di San Siro con spirito diverso. I pugliesi, già corsari all’andata al Meazza, sembrano avere le carte in regola per puntare al colpaccio e fare un favore al tecnico brasiliano. Spregiudicatezza, bel gioco e freschezza atletica sono caratteristiche chiave per poter impensierire la corazzata di Mourinho.
Il tricolore, quindi, è un affare per due. Alle altre tocca lottare per l’Europa, la tranquillità o la salvezza. Domenica occhi puntati sulla sfida tra il Napoli e Palermo, dal forte profumo di champions. Da non perdere nemmeno l’interessante Roma – Genoa, con i giallorossi pronti a riscattare la sconfitta a Marassi. In una discussa gara che aprì la crisi della lupa e quindi la fine dell’era Spalletti.
A Ferrara, invece, il compito di dimostrare a società e tifosi che la vittoria di coppa non è stata solo un fuoco di paglia. Dall’altra parte c’è il Chievo, pragmatica formazione a caccia dei primi punti del 2010. Ciro sa bene che nemmeno stavolta sarà una passeggiata.

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