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Marina B. e il modello Montezemolo

Qualsiasi antiberlusconiano degno di nota non perde occasione per ribadire che i giovani, soprattutto quelli con i livelli di studio più elevati, non costituiscono e non possono costituire una parte importante dell’elettorato di Berlusconi. In questo senso, la discesa in campo, tanto chiacchierata in questi giorni, di Marina, primogenita del premier, rappresenterebbe la vera svolta: un target nuovo ed interessante per il Pdl. Secondo un sondaggio dell’Istituto di ricerca “Ferrari Nasi e associati”, un terzo degli elettori è oggi favorevole alla discesa in campo di Marina Berlusconi (30%). Basta fare un giro tra i blog – per definizione espressione dei giovani più “in gamba”, al di là del titolo di studio – per scoprire che si tratta di una donna apprezzata e rispettata anche perchè giovane, grintosa e autorevole. Francamente sembra il minimo, considerato che è l’unica italiana rientrata nell’ultima (2010) classifica delle donne più potenti del mondo stilata da Fobes; addirittura al dodicesimo posto in quella altrettanto celebre delle business women, pubblicata da Fortune. Per il momento Palazzo Chigi smentisce e la stampa vicina al premier ritiene sia un’ipotesi improbabile. In ogni caso, si spera solo non sia l’inizio di una saga come quella che ha per protagonista Cordero di Montezemolo: sono anni che, con una cadenza di tre-quattro mesi, ritorna il tormentone dell’imminente candidatura dell’imprenditore. La preoccupazione è lecita: in questi giorni la questione è ritornata in auge dopo la reazione di Marina B. alla dedica (“ai tre magistrati Boccassini, Forno e Sangermano”) che Saviano ha voluto fare in occasione del conferimento della laurea honoris causa in giurisprudenza. Si è voluto scegliere di interpretare l’“orrore” di Marina per l’atteggiamento dello scrittore come gesto politico, pur essendoci tutti gli elementi per leggere la dichiarazione dell’imprenditrice sia come presa di posizione della Berlusconi- editore sia come sdegno ed esasperazione della Berlusconi- figlia.
C’è solamente da augurarsi che per il momento Bossi non prenda spunto, visto lo scarso consenso di cui “il Trota” gode fuori dall’ambiente della Lega…

(dalla rubrica “Donne, Avanti!” del 26 gennaio 2011).

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