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“Piero Melograni. Uno storico moderno”: online da domani il nuovo pamphlet della fondazione Colombo

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Scritto da vocealta

melograni“Piero Melograni. Uno storico moderno” è il titolo del pamphlet edito dalla fondazione Cristoforo Colombo, presieduta da Claudio Scajola, ad un mese dalla scomparsa dell’illustre storico italiano, verificatasi il 27 settembre scorso. Il pamphlet, curato da Andrea Camaiora, ha un intento anzitutto divulgativo e affronta quindi la dimensione culturale e politica di Melograni. A firmare la pubblicazione – scaricabile gratuitamente da domani dal sito www.caravella.eu – uomini politici, giornalisti e intellettuali: Claudio Scajola, Gaetano Quagliariello, Franco Frattini, Gennaro Malgieri, Elisabetta Gardini, Paolo Messa.

Dall’intervento di Claudio Scajola, ex ministro dello sviluppo economico e coordinatore nazionale di Forza Italia: “Chiamato al confronto serrato con una sinistra presuntuosa, Melograni disarmava gli avversari con la forza dell’esempio della sua ribellione alla violenza sovietica contro Budapest nel 1956 e al grande inganno perpetrato dal partito comunista italiano. La maturazione culturale del centro destra, cui Melograni contribuì in modo determinante, e il movimento di popolo che riuscimmo a costruire intorno al messaggio innovatore di Silvio Berlusconi, condussero il centro destra al governo”.

Dall’intervento del capogruppo Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto: “Nel momento più felice della storia di Forza Italia, Berlusconi portò in parlamento uno spicchio di cultura italiana, da Lucio Colletti e Piero Melograni a Marcello Pera. Fu il segno che tutta una egemonia culturale era visibilmente rimessa in discussione anche dal punto di vista politico. poi, purtroppo, non si insistette in questa direzione, ma anzi si andò su altre, segno di confusione e dispersione”.

Secondo il giornalista e deputato Pdl, Gennaro Malgieri, “quando su uno stesso piano di onestà intellettuale lo storico e il politico si incontrano, non può che nascere la speranza di un paese pacificato. Speranza che poi i venti di faziosità hanno fatto presto a spazzare via. Di Melograni rimane moltissimo: dai ‘Rapporti segreti della polizia fascista’ a ‘Fascismo, comunismo e rivoluzione industriale’, dalla ‘Guerra degli italiani’ a ‘Le bugie della storia’ per non parlare del monito affinché fosse rispettato il lavoro di Renzo De Felice e non fosse demonizzata ai fini di bassa cucina politica una fase storica del Novecento assai problematica”.

L’europarlamentare Elisabetta Gardini spiega che “la lezione di Melograni consente di fare un esame di coscienza sugli errori del centro destra. Oggi – prosegue Gardini – siamo chiamati a gesti meno coraggiosi di quelli del professore, ma non meno carichi di significato: conferire nuovamente dignità alla politica, rifondare il centro destra, modernizzare e adeguare il sistema costituzionale italiano, riformare le istituzioni europee”.

Il vice presidente dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, parlando della ‘Storia politica della grande guerra’, scrive che “fu un’opera innovativa. Rappresentò la prima approfondita analisi di storia sociale dell’opinione pubblica. Dopo un lungo oblio, gli avvenimenti ritrovavano tutta la loro importanza e si considerava finalmente il peso che le opinioni pubbliche ebbero in quegli anni terribili”.

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