(DIRE) Roma, 17 feb. – «Per la prima volta l’Italia, nelle sedi istituzionali, assume il tema del recupero degli uomini maltrattanti come prioritario nel percorso della lotta alla violenza contro le donne. Finalmente proviamo a spostare un po’ l’asse: non chiediamo sempre alle donne di dover fare qualcosa, è giunto il tempo di chiedere anche agli uomini di assumere la responsabilità su loro stessi e, soprattutto, è il tempo di sfidare la società a farsi carico di questo cambio di mentalità».
Lo sottolinea Valeria Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, in riferimento all’approvazione della relazione sugli uomini autori di violenza di genere. «Nella nostra relazione- continua Valente- chiediamo al Parlamento di assumere questo tema e di dare delle linee guida». La presidente sottolinea poi di appartenere «a quella scuola di pensiero che sostiene che non tutti gli uomini possono essere recuperati ma- dice- bisogna provarci perché abbiamo dei dati significativi sulla recidiva degli uomini che escono dai percorsi dopo aver scontato la pena, a volte ne escono addirittura più incattiviti di prima. Quindi- continua- è importante lavorare sul tentare di provare a recuperare questi uomini e chiedere loro una chiarissima assunzione di responsabilità».
Per Valente è necessario fare in modo «che i centri che lavorano con questi uomini siano riconosciuti, che rispettino determinati standard, che si dia conto dell’esito di questi percorsi e che soprattutto sia un investimento voluto dagli uomini, non un percorso necessariamente indotto da benefici o da sconti di pena ma che sia un percorso consapevole. E’ questo- conclude- che fa la differenza anche e soprattutto sulla riuscita».