Sono passati quarant’anni esatti dal ritrovamento del corpo dell’onorevole Aldo Moro in via Caetani a Roma nel 1978. Alla commemorazione di uno degli eventi più tristi e bui della storia d’Italia hanno partecipato attivamente o tramite social tutte le istituzioni della repubblica e la maggior parte dei politici italiani.
L’omicidio di Aldo Moro fu il culmine di una vicenda lunga 55 giorni. Lo statista venne rapito in via Fani a Roma la mattina del 16 marzo 1978 da un commando delle Brigate Rosse che uccise la sua scorta e lo sequestrò su una fiat 132 blu. Nei successivi 55 giorni si susseguono indagini, comunicati, lettere e teorie che, purtroppo non evitano l’esecuzione dello statista. Alle 13 e 30 una telefonata delle Br segnala la presenza del corpo dell’onorevole in una Renault 4 rossa in via Caetani, strada simbolica che si trova a metà strada tra Piazza del Gesù, sede della Democrazia Cristiana, e via delle Botteghe Oscure, storica sede del Partito Comunista.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia che celebra le vittime del terrorismo, al Quirinale, ha definito Moro come un uomo ‹‹di straordinaria sensibilità per ciò che si muoveva all'interno della società. Per le nuove domande, per le speranze dei giovani, per i bisogni inediti che la modernità metteva in luce. Non gli sfuggiva la pericolosità di tanto 'imbarbarimento', è una su espressione, della vita politica e civile››. Sui terroristi che hanno partecipato al rapimento, ha dichiarato: ‹‹Le responsabilità morali e storiche non si cancellano insieme a quelle penali, e ciò impone un senso di misura, di ritegno che mai come a questo riguardo appare indispensabile. Ci sono stati casi in cui questa misura è stata superata, con dichiarazioni irrispettose e talvolta, arroganti che feriscono e che, insidiosamente, tentano di ribaltare il senso degli eventi››.
Dopo la celebrazione al Quirinale, il Presidente Mattarella, si è recato nella via dove ritrovarono il corpo di Moro, per commemorarne il ricordo. All’arrivo in via Caetani, il Presidente, ha deposto un mazzo di rose bianche sotto la targa commemorativa di Aldo Moro. Insieme a lui sono arrivati diversi esponenti del mondo politico e istituzionale: i presidenti delle due camere, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, con i capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Micucci, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’ex-segretario del Partito Popolare Pierluigi Castagnetti. La parola è stata presa dalla Casellati, Presidente del Senato: ‹‹Il 9 maggio 1978, giorno del martirio di Aldo Moro, rappresenta nella storia del nostro Paese uno spartiacque tra un prima e un dopo. A distanza di 40 anni è ancora vivo in ognuno di noi lo sgomento di quelle ore, la certezza che la barbarie del terrorismo brigatista, che già si era manifestata in tutta la sua ferocia il giorno del rapimento con l'uccisione degli eroici ragazzi della scorta, aveva prodotto un tragico effetto: niente sarebbe più stato come prima››.
Anche sui social diversi esponenti politici hanno voluto ricordare l’ex Presidente della Dc. Il premier Gentiloni ha ricordato lo statista anche su Twitter: ‹‹Quaranta anni fa le BR lasciavano in via Caetani il cadavere di Aldo Moro. L'Italia rende omaggio alla memoria di un vero statista. La sua visione politica e culturale ha segnato il nostro Novecento. La sua uccisione pesa sulla coscienza della Repubblica››. Segue il tweet di Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle: ‹‹Sono passati 40 anni dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro, una delle figure più importanti dell'Italia repubblicana. La vicenda legata alla sua scomparsa è ancora oggi una pagina buia della storia del nostro Paese. Oggi ricordiamo lui e tutte le vittime del terrorismo››.
Anche l’ex Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha citato Aldo Moro in un post su Facebook definendolo come fonte di ispirazione per capire il presente ed esorta le nuove generazioni a riscoprire la sua idea politica. Grasso, infine, aggiunge: ‹‹la figura di Aldo Moro, ha certamente continuato ad illuminarci. È questo quello che lasciano i grandissimi uomini: una eredità di azioni e pensieri capace di ispirare anche a decine di anni di distanza, anche quando il tempo sembra appannarne il ricordo. Da quel 9 maggio 1978, quando in Via Caetani ne fu rinvenuto il cadavere, all'Italia manca qualcosa. Manca, soprattutto la verità. E noi, tutti noi, non dobbiamo mai smettere di cercarla››.