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La rassegna stampa di SPIN (10-09-2015)

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Scritto da vocealta

rassegnaSvolta nella guerra in medio oriente: Putin invia mezzi e armi per sostenere Assad e spiazza Obama. Basket e tennis, l’Italia passa due volte. La Danimarca chiude le frontiere: tutti i treni dalla Germania, i traghetti e le autostrade. Nuovo rialzo delle Borse: il Nikkei segna un +7,7% sull’onda del piano anti crisi di Pechino e anche l’Europa corre, Wall Street chiude in rosso.

 

Esteri

 

Mossa di Putin nella crisi siriana. Ne scrive sul Corriere, Guido Olimpio, che ricorda, tra l’altro: «i russi dispongono dagli anni ’70 di un punto logistico navale a Tartus, l’unico in tutto il mediterraneo, e non vogliono perderlo». Mosca non ha nascosto di aver inviato materiale bellico ad Assad, che ha perso ancora posizioni a vantaggio dei miliziani dello stato islamico. Spiazzati gli Usa.

 

Bernardo Valli dispiega le carte su Repubblica. «Il campo di battaglia è diventato sempre più affollato. I soldati inviati da Mosca, gli aerei francesi, i droni Usa e poi le milizie sciite inquadrate dagli iraniani. L’immagine del dittatore non è cambiata, ma ora è un interlocutore». Importante l’approfondimento pubblicato questa mattina da Panorama a firma dell’esperto di relazioni internazionali, Vittorio Emanuele Parsi, che vede il rischio di una nuova guerra mondiale. Intanto, per restare al medio oriente, sul Giornale si legge che la Folgore è in prima linea in Kurdistan per addestrare i peshmerga. A firma Fausto Biloslavo.

 

Sul tema, è significativo l’intervento di monsignor Negri sul Foglio: «Non abbiamo più valori per cui vivere, ecco perché non combattiamo Isis. La cristianità italiana è in crisi, ragiona secondo il mondo e l’occidente si vende pure l’anima». Da leggere.

 

Importante l’intervista del presidente somalo firmata sul Corriere da Alessandra Muglia. E cosa dice il numero uno della Somalia? «Non siamo pronti per la democrazia ma batteremo i jihadisti. Abbiamo dovuto prendere atto che per motivi di sicurezza il principio ‘una persona, un voto’ non sarà attuabile nel 2016.  Grazie all’Italia per l’aiuto anti-Shebab. Da leggere.

 

Andrea Morigi per Libero ritorna sulla riforma della Sacra Rota intervistando il canonista Giancarlo Cerrelli che dice: la chiesa non parla di divorzio. Bergoglio in linea con Ratzinger. E sul Giornale, Piero Ostellino: anche la Chiesa si adegua alla modernità.

 

Ambasciatrice israeliana in Italia: polemiche su Fiamma Nirenstein. Riccardo Pacifici interviene a difendere la diplomatica su La Stampa partendo da quello che definisce «l’infame pregiudizio che coinvolge ogni ebreo della Diaspora, quello della ‘doppia lealtà’».

 

Mario Platero incontra per il Sole 24 Ore Donald Trump che candidamente ammette: «Adoro Berlusconi e l’Italia».

 

Laburisti pronti a incoronare Corbyn. Scrive Cristina Morconi sul Messaggero: «il risultato, che verrà reso noto solo sabato, quando si chiuderanno le primarie, spacca il Labour e potrebbe portare a una scissione».

Immigrazione

 

Per il Corriere della Sera – articolo a firma Luigi Offeddu – “il paradiso danese chiude ai profughi” proprio mentre Juncker presenta il piano ma sei Paesi Ue rifiutano le quote. Se ne occupa su Repubblica anche Daniele Mastrogiacomo. Per contro l’Ue elogia l’avvio del lavoro da parte dell’Italia sui centri di accoglienza (hotspot) dove registrare i migranti.  

Maria Serena Natale scrive sul Corriere a proposito di Danimarca che «anche nel Nord ‘solidale’ vacilla lo spirito di assistenza», mentre nelle stesse pagine Veronica De Romanis approfondisce il ‘modello Merkel’ fatto non solo di aiuti ma anche di regole. Dunque, assistenza in cambio di responsabilità. Su Panorama l’elogio alla cancelliera tedesca da parte del direttore, Giorgio Mulè, che osserva tra l’altro: «non era affatto scontato che la sua mossa venisse salutata dal plauso dei suoi connazionali».

 

Sul Quotidiano nazionale, tra gli altri, la notizia di una svolta sul Cara di Mineo. Il governo sembra orientato alla chiusura.

 

Il Fatto Quotidiano pubblica un colloquio con Romano Prodi a firma Stefano Pasta. L’ex presidente Ue sintetizza: «Quando i migranti hanno invaso i Balcani, Berlino si è mossa e ha risolto. Finché la questione toccava solo noi, tutto fermo». E ancora sul decisionismo tedesco: «sulla crisi greca ha fatto solo lievitare i costi».

 

Sul Foglio un articolo controcorrente dedicato a Viktor ‘Viktator’ Orban. Nelle stesse pagine l’editoriale di Cerasa: «la folle cultura buonista ci ha fatto dimenticare che le frontiere esistono e si governano».

 

Politica

 

Sulle riforme nel Pd si cerca la quadra, d’altro canto Mattarella – leggasi Ugo Magri su La Stampa – pare abbia fatto sapere di escludere le urne quindi se il governo cade, altri potrebbero sostituire Renzi a palazzo Chigi… oggi primo vertice tra renziani e dissidenti di cui scrive Monica Guerzoni sul Corsera. Secondo Fabrizio De Feo (Il Giornale), Renzi minaccia le larghe intese per piegare la minoranza Pd.

 

Bel colpo, a proposito, di Ilario Lombardo che incrocia un Confalonieri filosofico: «Renzi bisogna farlo lavorare perché mi pare che sia facendo qualcosa. Ha iniziato un percorso, ora vediamo dove arriva. Silvio ha sbagliato a rompere sulle riforme. Resta un leader ma il tempo passa anche per noi». Poche parole ma ben valorizzate.

 

Francesca Angeli sul Giornale: Cirinnà (Pd) fa infuriare Ncd e Forza Italia e il testo sulle unioni civili slitta a novembre. Nel frattempo la giunta per le immunità dà il via libera all’arresto di un senatore di Area Popolare, Giovanni Bilardi, per l’inchiesta sulle spese pazze in Regione Calabria.

 

Sulle unioni civili si fa sentire anche Maurizio Sacconi (Ncd) parlando sul Corriere della Sera con Alessandra Arachi: «Sì ai diritti dei conviventi ma non si parli di adozioni. Via le analogie con il matrimonio. Si può avere un testo unanime, Occorre scongiurare la via dell’utero in affitto e dico no anche alla pensione di reversibilità».

Lite De Magistris Saviano sulle violenze a Napoli in un francobollo su Repubblica.

 

Qui Roma

 

Secondo Libero, Marchini si scalda. Ma Andrea Marcenaro lo intervista per Panorama. «Marino è un furbacchione cinico che porterà nella tomba molta gente illusa di gestirlo. Per me la più bella campagna gratis, per Roma un disastro, per il Pd una Waterloo».

Economia

 

Telecom/ Bolloré naviga verso il 20% e il titolo balza in Borsa del 2,8%. Marisa Mangano sul Sole 24 Ore.

 

Eni/ De Scalzi annuncia come probabile un altro giacimento in Egitto, probabili benefici anche per Saipem. Francesca Basso sul Corriere racconta dell’intervento di De Scalzi alle commissioni industria di Camera e Senato.

 

Doppietta di Repubblica in materia economica. Luca Pagni sente Riccardo Illy che dice: «la riforma del lavoro sta funzionando, posti meno precari. Sono scettico invece sull’intenzione di abolire la Tasi sulla prima casa: dubito che si rilancino i consumi». Roberto Mania parla invece con la segretaria generale Cisl, Anna Maria Furlan: «più produttività da contratti aziendali e calo Irpef subito. Non si può dire che la crisi sia finita. D’altro canto c’è troppa lentezza delle parti sociali sul nuovo modello contrattuale. Noi pensiamo che la ricetta sia un modello che spinga la contrattazione di secondo livello, aziendale o territoriale, per distribuire la produttività, anche nelle buste paga, lì dove si determina, cioè nei posti di lavoro».

 

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