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La rassegna di SPIN (23-04-2015)

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Scritto da vocealta

logo spinÈ ancora l’emergenza migranti a conquistare più spazio sulle prime pagine dei quotidiani, con il piano dell’Europa. Titoli anche per il primo sì all’Italicum in Commissione e al ritorno dialettico di Silvio Berlusconi. Attenzione per la riforma del divorzio breve e i piani futuri di Renzi per le unioni civili e lo ius soli. Incoraggianti segnali di ripresa economica con un confortante rapporto di Morgan Stanley sull’Italia.

Migranti. Sul Corriere della Sera editoriale di Sergio Romano dedicato soprattutto alla crisi libica: “Litigate su tuttto, ma non ora. È il tempo di politiche condivise”.

Oggi il piano dell’Unione europea contro gli immigrati. «Nessuna guerra ma azioni mirate», sintetizza Il Messaggero.

Previsto il no allo smistamento dei profughi negli altri Paesi e questa è una sconfitta per Renzi che ieri ha detto: «Sui barconi non ci sono solo innocenti».

“I timori di Mattarella per le infiltrazioni dell’Isis”, scrive Marzio Breda sul Corriere.

Analisi di Lucio Caracciolo su Repubblica: “Il dovere di accogliere. Questo dramma occuperà le nostre vite. Va dunque gestito, con urgenza e cura. Senza illudersi di risolverlo con la forza”.

Sempre su Repubblica intervista a monsignor Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Cei: «Il piano dell’Europa è debole, è vergognoso che si limiti a colpire le navi. Si pensa a contrastare i trafficanti e non a tutelare le persone».

Sul Sole interessante analisi di Giorgio Barba Navaretti: “I barconi di morte e l’economia delle migrazioni”.

La Stampa intervista la responsabile tedesca per l’immigrazione Aydan Özoğuz: «La Germania è pronta ad appoggiare un Mare Nostrum coi fondi dell’Unione Europea. L’Italia non va lasciata sola».

Ancora su La Stampa, commento di Mario Deaglio: “Fermare gli sbarchi non basta”.

Sul Tempo intervista all’ex numero uno di Finmeccanica Guarguaglini che esprime amarezza per la sua vicenda personale (“Mi hanno lasciato solo”) e soprattutto denuncia che sarebbero abbandonati in magazzino i radar per fermare i clandestini.

Infine Marcello Sorgi offre sottolinea come l’emergenza immigrati rischi di creare non pochi problemi al governo Renzi.

Italicum. I quotidiani sono impegnati a fare i conti ed evidenziano che lo scontro avverrà allo scrutinio finale sul voto segreto.

Sul Corriere commento di Giovanni Belardelli che comincia così: «Il premier sostiene che l’Italicum spingerà il nostro sistema politico verso un assetto di tipo bipartitico. In realtà si tornerebbe a una condizione molto simile a quella vissuta dal Paese ai tempi di Giolitti e poi della Dc».

La Stampa sottolinea che il testo è stato approvato in un’aula semivuota e dà conto dell’offerta alla minoranza del Pd per un Senato sul modello tedesco.

Il Corriere intervista l’ex direttore generale di Confindustria Galli, uno dei dieci subentrati: «Renzi sta facendo oggi quel che i socialdemocratici tedeschi hanno fatto qualche decennio fa».

Molto spazio sia alle dichiarazioni di Berlusconi che voterà no all’Italicum: «Così si prepara una dittatura. Farò solo comizi al chiuso per sicurezza, sono in cima agli obiettivi dei terroristi Isis. Farò un partito sul modello Bush».

Sia all’attivismo di Enrico Letta e al suo scetticismo nei confronti di questo governo, il Sole 24 Ore ripropone ampi stralci dell’intervista di Giovanni Minoli su Radio 24.

Del caso Festa dell’Unità scrive Antonio Padellaro sul Fatto quotidiano. E anche Dario Di Vico con un reportage da Bologna.

Sul Corriere un viaggio negli scandali delle Regioni, tratto da un libro di Goffredo Buccini: sono trecento i consiglieri regionali inquisiti.

Il Sole 24 Ore dà invece conto delle proposte di legge presentate per tornare al finanziamento statale dei partiti.

Divorzio breve. Ampio retroscena di Repubblica dedicato a Renzi che dopo il divorzio breve si pone come obiettivo le unioni civili e lo ius soli.

La Stampa intervista Stefania Sandrelli, protagonista di Divorzio all’italiana.

Su Avvenire il parere contrario di Costanza Marzotto: «La separazione è un lutto che va rielaborato con calma, soprattutto agli occhi dei figli».

Economia. Repubblica si concentra sulla ripresa, con le dichiarazioni ottimistiche di Confidustria e del ministro Padoan: “Siamo a una svolta”.

Ampio spazio al rapporto Morgan Stanley molto favorevole all’Italia: “Sarà la sorpresa dell’Europa: la moderazione salariale ha fatto miracoli, la produzione crescerà”.

Il Sole apre con l’autoriforma di Fondazioni e banche: tetto azionario al 33%, Bankitalia approva la svolta.

Molto più diretto il quotidiano Libero: “Se la banca fa crac paghiamo noi. Da gennaio addio ai salvataggi di Stato: in caso di insolvenza di un istituto saranno chiamati a coprire le perdite azionisti, obbligazionisti e correntisti. In Austria è già realtà”.

Il Sole torna sulla questione “tesoretto”: «Solo con fondi già disponibili a bilancio».

In prima pagina sul Corriere Nicola Saldutti: “Tassi sotto zero, il paradosso del mutuo che non scende”.

Il Sole invece pone l’accento sui ritardi della spending review, ci sarebbero quattro miliardi in bilico dei dieci previsti.

Esteri. Editoriale sul Sole di Adriana Cerretelli: “Se la fine di Atene è la fine dell’euro”.

Prosegue il braccio di ferro tra Francia e Vaticano sull’ambasciatore gay che la Santa Sede non gradisce.

A settembre papa Bergoglio sarà in visita a Cuba.

Il Foglio invece si concentra sulla svolta populista di Hillary Clinton.

Della resa dei conti a Kiev con morti eccellenti scrive Fausto Biloslavo su Panorama.

Sul Corriere “il ritorno della locomotiva tedesca», con le famiglie che tornano a spendere.

E spazio all’Europa di nuovo all’attacco di Gazprom.

Expo. La Stampa si dedica alla grande corsa per l’inaugurazione: 7500 operai al lavoro per essere pronti il primo maggio. Sull’Expo Famiglia Cristiana intervista l’arcivescovo di Milano Angelo Scola.

Panorama intervista a Bruno Contrada.

Oggi al Corriere della Sera assemblea dei soci che nominerà il nuovo consiglio d’amministrazione. Tra una settimana Ferruccio de Bortoli lascerà la direzione.

Da leggere l’inserto di Repubblica sul 25 aprile.

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