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Inquinamento: rinviata dall’Europarlamento la stretta sulla qualità dell’aria

Scritto da vocealta

Anche l’Europa dal 2035 si dovrà allineare ai nuovi standard di qualità dell’aria indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità. È la posizione approvata ieri dall’Europarlamento, che le associazioni della società civile bollano come poco ambiziosa, chiedendo un anticipo di 5 anni dell’obiettivo.

Il testo prevede che i limiti comunitari per i principali inquinanti, siano allineati a quelli dell’OMS. Attualmente i limiti stabiliti per i PM2.5 prevedono una soglia annuale dimezzata a 5 μg/m3, mentre per quanto riguarda i limi sulle 24 ore scende da 25 a 15 μg/m3. Per i PM10 il limite annuale passa da 20 a 15 μg/m3. L’NO2 scende a 10μg/m3 su base annuale e a 25 μg/m3 come limite giornaliero, l’ozono passa a 60 μg/m3 e infine la soglia sulle 24 ore per il monossido di carbonio è fissata a 4 μg/m3.

Posticipare l’allineamento potrebbe avere delle implicazioni per la salute dei cittadini europei e influire sull’economia, sottolineano gli esperti del settore. Inoltre tale decisione non aiuterà ad accelerare l’introduzione di zone a basse e zero emissioni in Europa, aiutando la salvezza delle auto diesel e benzina.

La posizione del Parlamento è stata approvata con 363 voti a favore, 226 voti contro e 46 astensioni, ed introduce comunque limiti per la qualità dell’aria più stringenti di quelli proposti precedentemente dalla Commissione.

Inoltre l’Europarlamento propone di rafforzare il monitoraggio. L’idea è che nelle aree urbane dovrebbe esserci almeno un super-sito di monitoraggio ogni due milioni di abitanti, mentre nei luoghi in cui c’è probabilità che si verifichino alte concentrazioni di particelle ultrafine, di carbone nero , mercurio ed ammoniaca, dovrebbe esserci un punto di campionamento ogni milione di abitanti.

 

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