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Il Papa ai preti di Roma: «Accoglienza verso le coppie conviventi»

Papa e i preti di Roma
Scritto da vocealta

Papa e i preti di RomaPapa Francesco non si ferma alla riforma della Curia romana. Jorge Mario Bergoglio vuole aprire la discussione anche su annose questioni pastorali.

Collegialmente, ossia coinvolgendo collaboratori e vescovi di tutto il mondo, e senza rivoluzioni dottrinali. Ma voltando comunque pagina rispetto ad una certa idea di magistero rigido, burocratico e distante che nel corso degli anni ha fatto perdere alla Chiesa tanti fedeli. A partire dalle famiglie.

L’occasione è l’annuale incontro con i preti romani, che il vescovo di Roma sceglie di tenere nella sua cattedrale, San Giovanni in Laterano. Accolto dal suo vicario, il cardinale Agostino Vallini, il Papa giunge alle 10 e solo due ore dopo conclude un botta-e-risposta senza filtri. Forse per garantire la piena libertà d’espressione dei sacerdoti, viene deciso di non diffondere la diretta dell’evento. Il contenuto del colloquio emerge via via, nel corso del pomeriggio, tramite la cronaca della ‘Radio vaticana’, il resoconto del settimanale diocesano ‘Roma sette’, il racconto dell”Osservatore romano’ e la testimonianza diretta di chi ha preso parte all’incontro.

Jorge Mario Bergoglio non evita le questioni scottanti. Quando parla di «accoglienza» che i sacerdoti devono riservare ai fedeli, fa riferimento «in particolare – riferisce ‘Roma sette’ – alle coppie conviventi». Un’accoglienza da esercitare nella «verità», sapendo che «la verità non si esaurisce nella definizione dogmatica» ma si inserisce «nell`amore e nella pienezza di Dio», precisa il Papa, perché il prete deve «accompagnare». In un documento del 2008 che il Papa ha voluto fosse distribuito ai preti romani prima dell’incontro, peraltro, l’allora cardinal Bergoglio evidenziava che «capita che molte volte i nostri fedeli, nella confessione, trovano sacerdoti lassisti o rigoristi», e invece «solo il presbitero misericordioso si fa carico della persona, si fa prossimo, si fa vicino, e la accompagna nel cammino della riconciliazione».

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