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Forconi/ Alfano: «Non consentiremo messa a fuoco città»

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Scritto da vocealta

 forconiscontri«Non consentiremo la messa a fuoco delle città. I nostri uomini in divisa proteggono le istituzioni e la legalità». Lo ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano al Tg3, che ha aggiunto «la linea è sempre quella del rispetto della legge e della democrazia. Siamo per dare tutto il supporto a chi, pacificamente, ha voglia di protestare purché nel rispetto delle leggi».

Anche oggi dilaga la protesta dei “forconi”. La situazione più critica è a Torino. Quattro persone sono state denunciate per interruzione di pubblico servizio dalla Digos per aver preso parte ai presidi di oggi in città. In piazza Statuto, la polizia ha identificato 12 persone e altre 4 sono state denunciate per violenza privata, per aver impedito l’accesso al Mc Donald. A Carmagnola, nel torinese, un automobilista ha investito una manifestante che stava attuando un blocco stradale e si è poi allontanato senza prestare soccorso. Sempre nel capoluogo piemontese un uomo è stato identificato e portato in questura dopo l’esplosione di una bomba carta davanti alla stazione di Porta Nuova. Il sindaco di Torino Piero Fassino ha lanciato un appello ai manifestanti. «Lancio un appello a coloro che in questi giorni hanno partecipato o promosso le manifestazioni – ha detto Fassino – è legittimo fare manifestazioni, ma non è legittimo sconvolgere la vita della città».

Le manifestazioni del movimento dei forconi sono proseguite anche a Milano, dove circa cento persone hanno occupato da stamattina piazzale Loreto. Nel pomeriggio i manifestanti hanno parzialmente bloccato le strade adiacenti Corso Buenos Aires con continui sit-in della durata di circa dieci minuti, volti a paralizzare il traffico. A Imperia un uomo di 46 anni che stava manifestando in corteo sul lungomare Vespucci e’ stato investito da un’auto. Il manifestante è ricorso alle cure dell’ospedale e avrebbe riportato un trauma cranico. A Perugia un gruppo di circa 30 manifestanti è entrato nella sede del Partito democratico dell’Umbria intonando cori e chiedendo di poter parlare con i dirigenti. Il movimento, in origine espressione della rabbia degli agricoltori e allevatori, ha unito nella protesta anche venditori ambulanti, camionisti, precari, disoccupati e persino ultras di curve calcistiche. «Non è il momento della ‘marcia su Roma’». Mariano Ferro, uno dei leader del movimento dei «forconi», rimanda l’idea di una manifestazione nella capitale. «Ci sarà, stiamo stabilendo quando, ma la faremo con nonne e bambini. Sarà una manifestazione democratica e pulita», ha aggiunto Ferro che ha attribuito la guerriglia di ieri a «quattro scalmanati rispetto a una maggioranza pacifica».

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