Elon Musk e la sua azienda SpaceX hanno fatto un altro passo avanti nella loro missione spaziale, ma non senza qualche ostacolo lungo il cammino. La Starship, la nave spaziale di SpaceX destinata alla Luna e a Marte, è esplosa quattro minuti dopo il decollo, avvenuto con successo da Starbase, lo spazioporto privato dell’azienda aerospaziale di Elon Musk a Boca Chica, in Texas.
La navicella era al suo primo test di volo senza equipaggio con il lanciatore Super Heavy, il più grande razzo mai costruito, lungo 120 metri e in grado di ospitare a bordo cento persone e altrettante tonnellate di cargo. Il razzo ha volato per quattro minuti e si è allontanato dalla piattaforma di lancio prima di iniziare a precipitare, infine si è autodistrutto, grazie a un sistema che si attiva nel caso in cui qualcosa non vada come previsto, hanno spiegato ai media Usa diversi esperti.
Ma Musk non si è fatto scoraggiare dal risultato del test e considera questo un successo in vista del prossimo, che avverrà “in pochi mesi”. Il miliardario fondatore dell’azienda aveva già abbassato le aspettative prima del lancio, avvertendo che potrebbero essere necessari diversi tentativi prima che il volo di prova riesca con successo pieno.
La navicella non è riuscita ad entrare in orbita e a compiere un giro del mondo, prima di schiantarsi nell’Oceano Pacifico, vicino alle Hawaii. Tuttavia, il lancio ha consentito di raggiungere una serie di traguardi importanti e numerosi nuovi dati che aiuteranno gli ingegneri a capire come si è comportato il veicolo. «Se otteniamo qualsiasi informazione che ci consenta di migliorare il design delle prossime Starship, allora è un successo», ha anticipato Musk durante una discussione audio con gli utenti di Twitter sul volo di prova.
Nonostante il parziale fallimento del test, Musk si è congratulato con il team di SpaceX su Twitter e ha promesso di imparare dal fallimento per il prossimo lancio. Anche Bill Nelson, l’amministratore della Nasa, si è congratulato, sottolineando che ogni grande risultato nella storia ha richiesto un certo livello di rischio calcolato.
Ora bisogna capire cosa è andato storto. Il parziale fallimento solleva comunque interrogativi sui tempi che SpaceX impiegherà per preparare un’astronave che serva come lander lunare per gli astronauti della missione Artemis III della Nasa, che deve atterrare vicino al Polo Sud della Luna. Quella missione richiederebbe una serie di lanci riusciti di Starship in un breve periodo di tempo.
In conclusione, nonostante il lancio del razzo non sia riuscito nella sua missione, il team di SpaceX sembra pronto ad imparare dagli errori commessi e ad affrontare la sfida con la sua consueta determinazione e innovazione tecnologica.