Gli Stati Uniti stanno preparando nuove misure per intervenire sulla guerra in Ucraina, lo ha spiegato, il Segretario di Stato, Antony Blinken, in diverse interviste con i media.
Il governo americano intende appoggiare la resistenza ucraina mettendo in campo due iniziative: fornire aerei militari all’Ucraina e colpire l’export russo di gas, di greggio e di prodotti derivati. Entrambe le possibilità risultano essere cariche di rischi militari ed economici.
Inizialmente gli Stati Uniti avevano previsto di consegnare jet da combattimento a Kiev attraverso una “triangolazione” con Polonia e Romania, in modo da consegnare i Mig-21 di fabbricazione sovietica ai piloti ucraini in grado di manovrarli senza addestramento, gli Stati Uniti avrebbero poi spedito nuovi aerei a Varsavia e Bucarest.
Varsavia, però, ha fatto sapere che non si rende disponibile a portare avanti l’operazione, quindi gli Stati Uniti devono rivalutare le opzioni. Blinken ha fatto saper che, insieme al Pentagono, stanno continuando a lavorare sulle possibilità cercando di minimizzare i rischi per i partner della Nato e nello stesso tempo appoggiare in modo efficace la resistenza ucraina.
Considerate queste difficoltà derivanti dagli interventi militari, gli Stati Uniti hanno rilanciato quella che si considerava “ultimo livello” delle sanzioni previste: colpire l’esportazione russa del gas, del greggio e dei prodotti che ne derivano. Blinken ha annunciato l’intenzione di avviare una prima fase di accordi con gli alleati per operare in questo senso.
«L’embargo petrolifero» e le potenziali conseguenze sono il tema che questa settimana dominerà la politica americana. Deputati e senatori torneranno a Washington per discutere delle prossime mosse, ma il pensiero largamente condiviso rimane quello di un intervento necessario contro Putin che è considerato un criminale di guerra.
Biden ha deciso di assecondare la spinta del Congresso e di buona parte dei suoi consiglieri verso la possibilità di colpire l’export di gas dalla Russia. Inoltre, la video incontro di sabato 5 marzo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accelerato questa dinamica geopolitica.
Intanto il 12 marzo sono previste le sanzioni che escluderanno dal circuito Swift altre sette banche, ma per gli Stati Uniti sono già considerate insufficienti. Si deve attendere quindi la risposta dei governi europei.