Si registra un forte incremento di contagi nella fascia di età tra i 12 e i 19 anni, per questo il ministero alla Salute insieme alle Regioni decide di sospendere il protocollo anti-Dad. Con un solo positivo in classe quarantena per tutti e ritorno alla didattica a distanza.
A meno di un mese dall’applicazione del protocollo di screening per le scuole vengono reintrodotte le regole precedenti. La decisione è stata presa ieri, 29 novembre, durante l’incontro tra ministero alla Salute e Regioni riuniti per discutere delle strategie di testing e di tracciamento da adottare per intercettare subito i casi provocati dalla variante Omicron.
Fino ad oggi con un solo contagiato in classe, gli altri alunni dovevano sottoporsi a tampone rapido o molecolare, da rifare a distanza di 5 giorni. I ragazzi però potevano continuare a frequentare le lezioni in presenza tra il primo tampone e il successivo. L’ultima circolare dei ministeri della Salute e dell’Istruzione cambia nuovamente le regole: “si ritiene opportuno sospendere, provvisoriamente, il programma di sorveglianza con testing e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatti stretti di una classe o gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o il personale scolastico”, si legge.
Inoltre, prevede che «qualora le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola, è autorizzato, in via eccezionale e urgente, a disporre la didattica a distanza per l’intero gruppo». La Dad durerebbe 10 giorni, come previsto per tutti i contatti stretti.
Secondo i presidi il tracciamento previsto dalla circolare precedente è mancato. «Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l’allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento», così commenta la sospensione del protocollo di screening Antonello Giannelli, presidente nazionale di ANP – Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola.
«Con l’aumento della pressione dovuta alla risalita dei casi le regole del protocollo sono saltate costringendo al ricorso alla Dad anche con un solo caso di positività in classe. La pandemia è ben lontana dalla sua conclusione e dobbiamo tutti collaborare per contrastarla, iniziando da una più completa vaccinazione di massa», conclude Giannelli.