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Omicron, riunione d’emergenza dei ministri della Sanità del G7

Scritto da vocealta

Londra convoca per oggi, lunedì 29 novembre, alle 13:30 una riunione urgente dei ministri della Salute del G7 per discutere sugli sviluppi della pandemia dovuti alla variante Omicron. A comunicarlo in una nota è il governo di Londra, presidente di turno del G7.

A pochi giorni dalla scoperta della variante Omicron in Sudafrica, tutto il mondo è già in allerta per la sua diffusione oltre i confini dall’Europa all’Oceania. La priorità è capirne di più e adottare le giuste misure preventive. «È una corsa contro il tempo», sottolinea la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

«Consideriamo la variante in maniera molto seria. Ci vorranno due-tre settimane per avere una visione completa delle caratteristiche di questa mutazione. La priorità, innanzitutto, è vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi e fare la terza dose. La seconda priorità è tenere le mascherine e il distanziamento sociale», prosegue Ursula von der Leyen.

Gli scienziati lavorano per capire come la variante Omicron si sia sviluppata, quanto sia pericolosa e se gli attuali vaccini siano efficaci. I medici sudafricani, i primi a studiarla, fanno sapere che i sintomi dei contagiati appaiono lievi. Sono le mutazioni a preoccupare, sembrano essere 10, rispetto alle 2 della variante delta e alle 3 della beta, questo rende la Omicron un ibrido mai visto prima. Ora le verifiche passano alle terapie e ai vaccini, che potrebbero essere aggiornati per garantire maggiore protezione.

L’Organizzazione mondiale della sanità valuta molto elevato il rischio di una potenziale ulteriore diffusione a livello globale di Omicron. Secondo l’Oms «potrebbero esserci futuri picchi di Covid-19, che potrebbero avere gravi conseguenze, a seconda di una serie di fattori, incluso il luogo in cui potrebbero verificarsi tali picchi».

Intanto il resto del mondo ricomincia a blindare i confini: Israele e Marocco chiudono le frontiere, in Olanda entra in vigore il semi-lockdown e il Giappone annuncia che vieterà l’ingresso ai cittadini stranieri dal 30 novembre. La Gran Bretagna vieta di viaggiare dai paese dell’Africa australe, ma intende rafforzare le proprie misure anti-covid: da martedì scatterà l’obbligo di mascherina nei negozi e nei trasporti e l’obbligo di test molecolare per tutti gli arrivi, con quarantena fino al risultato.

Il Sudafrica, per il momento, non chiude e valuta l’ipotesi dell’obbligo vaccinale. Da quanto Omicron è stata rilevata, il tasso di positività è salito al 9,2%, ma mancano ancora i dati su quanti contagi siano legati alla variante. Gli esperti internazionali ritengono che con vaccinazioni molto basse come in Sudafrica, ovvero il 24% della popolazione, la mutazione potrebbe fare più danni rispetto a paesi in cui sono già partite le terze dosi.

In Europa la nuova variante continua a diffondersi: la Danimarca si aggiunge a Belgio, Repubblica Ceca, Italia, Germania e Olanda, e c’è un caso sospetto in Austria. Grazie ai voli intercontinentali la Omicrom è arrivata anche in Australia e in Asia, con i primi casi a Hong Kong. Negli Usa, invece, il governo del Canada ha confermato i primi due casi: due persone in isolamento ad Ottawa, reduci da un viaggio in Nigeria.

L’Oms precisa che «sta con le nazioni africane e chiede che le frontiere rimangano aperte. Poiché i paesi impongono divieti di volo alle nazioni dell’Africa meridionale a causa delle preoccupazioni sulla nuova variante del Covid Omicron, l’Oms esorta i paesi a seguire le normative scientifiche e sanitarie».

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