La più grande manifestazione LGBT italiana scalda i motori, pronta a inondare le strade della Capitale con i colori dell'arcobaleno.
La parata di domani arriva dopo una settimana di eventi e dibattiti che si sono tenuti all'ombra del Colosseo nell'ambito del programma della «Gay Coisette» a cui hanno preso parte, tra gli altri, Emma Bonino, Luigi Manconi, Susanna Camusso, Monica Cirinnà e il senatore Sergio Lo Giudice.
Proprio durante questa settimana, martedì 6 giugno, è stata presentata un'importante iniziativa politica per la regione Lazio.
Il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, la più grande e storica associazione LGBT romana, ha infatti consegnato ai consiglieri regionali Marta Bonafoni (Articolo 1) e Simone Lupi (Pd) una proposta di legge regionale contro l'omo-transfobia. L'associazione, affiancata dalle principali realtà LGBT del Lazio, vuole aprire un percorso politico che porti all'approvazione di una normativa che, nell'ambito delle competenze regionali, favorisca la lotta alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere.
"E' dal 1994 che il Roma Pride porta all'attenzione della città e del Paese intero le rivendicazioni del movimento LGBT. Quando il circolo Mario Mieli decise di organizzare il primo Pride in Italia erano in tanti a dirci che il Paese non era pronto ma, nonostante ciò, il coraggio ha prevalso, innescando un movimento che ha portato le parate dell'orgoglio in tutta Italia – dichiara il portavoce del Roma Pride Sebastiano Secci – Il Pride è sempre stato presidio di libertà per tutte e tutti, contro ogni forma di omologazione: questo è il messaggio che porteremo in piazza".
Domani alle ore 15 da piazza della Repubblica prenderà il via la parata che, a termine del corteo, si concluderà in piazza Venezia con gli interventi di chiusura. Tema centrale della manifestazione sarà la libertà dei corpi e delle identità contro i confini fisici, psicologici e morali che vorrebbero comprimerle.
