Giustizia Quotidiana

Riforma della Giustizia: la posizione di magistratura indipedente alla tiunione dell’ANM

Si è tenuto sabato il comitato direttivo centrale dell’Anm e Magistratura Indipendente, pur essendo all’opposizione all’interno dell’associazione e non avendo condiviso l’operato della giunta in diverse occasioni soprattutto per quanto riguarda le posizioni assunte in merito alle questioni economiche, sindacali, ai carichi e alle condizioni di lavoro, ha ritenuto, in questo delicato momento,  di mandare all’esterno un segnale forte di unità nell’esprimere con fermezza i “no” della magistratura di fronte alla riforma costituzionale (e non solo) della giustizia.
I rappresentanti di MI hanno, quindi, firmato il documento predisposto dalla Giunta (che in molti passaggi riprendeva i contenuti del testo che Magistratura indipendente ha depositato all’inizio del cdc). Sui contenuti pertanto, all’interno del cdc, c’è stata piena sintonia ed unità. Il gruppo di MI, ha chiesto alla Giunta di chiarire la propria posizione anche sulle modalità  e sui toni da perseguire in questo intento comune, alla luce delle dichiarazioni fatte dal Segretario dell’Anm durante la sua partecipazione al convegno del Sel.
Da subito infatti Magistratura Indipendente ha preso le distanze da questo modo di proporsi ritenendolo dannoso per la nostra credibilità di fronte all’opinione pubblica.
Non essendo stato accolto il suggerimento, da parte dei vertici dell’Anm, Magistratura Indipendente, ha ritenuto necessario presentare un secondo documento, nel quale si è posta la questione sul metodo e sulle modalità di azioni dell’ANM.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del Segretario generale non è sembrato opportuno presentare una vera e propria mozione di sfiducia per evitare di apparire divisi al nostro interno e prestare quindi un’ulteriore occasione a facili strumentalizzazioni mediatiche.
MI ha ritenuto prioritario, infatti, in questo momento, far capire all’esterno che la risposta della Magistratura è ferma ed unitaria. Creare un caso “Cascini” (le sue dichiarazioni lo avrebbero meritato per il fatto che è sembrato che parlasse a nome di tutti) avrebbe fatto passare in secondo piano ciò che sta a cuore a tutti noi e cioè far comprendere a tutte le forze politiche ed alla società civile le argomentazioni e le motivazioni della nostra contrarietà.
Non potevamo però non porre il problema (anche per chiarire i metodi ed i rapporti futuri tra i gruppi associativi) ed è stato comunque positivo che il segretario generale, da persona intelligente quale è, abbia sostanzialmente ammesso l’errore facendo nel corso del Cdc  un intervento pacato equilibrato e condivisibile (basta ascoltarlo su radio radicale per capire la diversità delle forme, dei contenuti e delle parole rispetto a quello tenuto al convegno organizzato da SEL) . Ciò conferma l’errore politico commesso dal segretario generale. Magistratura indipendente vuole guardare avanti e nello svolgere il ruolo di opposizione costruttiva, chiede più collegialità e più centralità nel Cdc che deve diventare il luogo di confronto per delineare la strategia comunicativa e per portare avanti le proposte della magistratura associata. MI offre all’Anm tutta la propria disponibilità, competenza e professionalità nel perseguire questo obbiettivo comune ma chiede al contempo chiarezza sui metodi.
 
*  Segretario generale di Magistratura indipendente   
 

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