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Quagliariello diserta direzione Ncd: “Questa strategia è suicidio politico”

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Scritto da Super User

quagliarielloGaetano Quagliariello non parteciperà alla direzione di Ncd convocata per questo pomeriggio. Lo annuncia in una lettera inviata a Angelino Alfano in cui mette in dubbio che ci sia la volontà di discutere davvero all’interno del partito.

“Quando qualche giorno fa sul sito del Nuovo Centrodestra è comparso l’annuncio dell’odierna Direzione nazionale, ho pensato: ‘Finalmente nel partito si discute!’. Quando poi qualche amico – scrive – ha avuto il buon cuore di rendermi edotto circa gli esatti termini della convocazione, che personalmente non avevo ricevuto, ho capito di essermi illuso. Convocare una Direzione ventidue giorni dopo le dimissioni del coordinatore nazionale del partito, senza nemmeno mettere la questione all’ordine del giorno, ma prevedendo solo l’intervento del Presidente, e poi una anonima “discussione politica generale”, significa non voler discutere affatto. Soprattutto non voler discutere del tema politico che quelle dimissioni hanno inteso rappresentare”.

“A un confronto – spiega – vero avrei preso parte con tutta la forza delle mie convinzioni. Proprio la volontà di aprire un dibattito decisivo sul nostro presente e sul nostro futuro, e di parteciparvi senza il vantaggio (o il freno) di un incarico di responsabilità, mi ha indotto lo scorso 14 ottobre ad abbandonare il ruolo di coordinatore di Ncd”.

“Ora – aggiunge nella lunga lettera – è il tempo delle scelte. Non vi è più spazio per quella ‘collaborazione tra diversi’ fin qui imposta dal pareggio elettorale del 2013. Non vi è lo spazio istituzionale per via di una legge elettorale che pone le coalizioni fuorilegge, e anche se domani dovesse essere cambiata perché serve a Renzi sarebbe fuori tempo massimo. Non vi è lo spazio “psicologico” perché quando un alleato di governo consente l’approvazione delle riforme e un minuto dopo si vede calendarizzate a sfregio le unioni civili con i voti dei grillini vuol dire che mancano i presupposti minimi di rispetto e dignità. Soprattutto non vi è lo spazio politico, perché di qui a breve si giocherà una tornata amministrativa così importante da risultare decisiva per il futuro del sistema politico italiano. E noi saremo chiamati a una scelta: stare dentro al sistema renziano, o essere parte di una nuova storia”.

“Non si può – insiste – stare un po’ di qua e un po’ di là. Al governo con Renzi ma alternativi a Renzi. Con una gamba nei ministeri e un’altra nel cantiere di una proposta di governo antagonista. Una posizione politicamente incomprensibile, materialmente insostenibile, elettoralmente suicida”. 

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