La prevenzione è l’unica strada percorribile per limitare la diffusione e propagazione delle malattie. Per questo l’orientamento corrente è quello della medicina predittiva, ovvero l’individuazione della probabilità di sviluppare malattie tramite test effettuati sul DNA.
Un elemento fondamentale nell’ambito delle strategie di prevenzione è quello di condurre uno stile di vita sano del quale l’alimentazione è parte integrante. Le abitudini alimentari scorrette sono responsabili di malattie come l’arteriosclerosi il diabete ed alcuni tipi di cancro. Avere una corretta alimentazione significa dunque ridurre il rischio di ammalarsi.
In base a questi presupposti è nata la Nutrigenomica, ovvero nuovi studi che stabiliscono come ogni individuo reagisce alle molecole presenti negli alimenti.
La Nutrigenomica ha sviluppato tre percorsi di ricerca; la nutrigentica, l’epigenetica della nutrizione e l’ingegneria della nutrizione. I test sono eseguiti su un prelievo di saliva, e analizzano la presenza di variazioni genetiche che indicano la predisposizione di un soggetto a sviluppare determinate malattie. Tali variazioni genetiche, chiamate “polimorfismi”, se presenti possono determinare una diversa risposta alle sollecitazioni dell’ambiente esterno con la conseguenza di poter sviluppare delle malattie.
Sulla base di tali test, si possono identificare gli alimenti più consoni alla predisposizione del soggetto e quelli meno idonei, la riduzione di questi ultimi, svolge un azione antinfiammatoria indiretta favorendo l’azione preventiva.
I pannelli genetici disponibili sono in grado di valutare intolleranze alimentari, predisposizione a sindrome metabolica e obesità, dismetabolismo di zuccheri, lipidi e proteine, carenze vitaminiche dei gruppi B e D, oltre che la presenza di componenti infiammatorie in generale.
Il Biologo esperto in Nutrigenetica può suggerire un piano alimentare con indicazioni basate su specifiche esigenze nutritive, oltre che trasferire al paziente una corretta cultura alimentare per comprendere quali nutrienti possono influire sulla predisposizione genetica in modo da contrastare lo sviluppo delle malattie.