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Indonesia,isola di Komodo, troppi turisti e draghi in pericolo

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Il turismo sta compromettendo l’habitat dell'isola, resa celebre dalla presenza, allo stato selvaggio, dei «draghi di Komodo». Sono infatti diecimila al mese i turisti che approdano sull’isola di Komodo, in Indonesia, per ammirare i famosi draghi, a forte rischio di estinzione e salvaguardati quasi come divinità dagli abitanti del luogo, il cui Parco nazionale è dal 1991 un patrimonio dell’umanità Unesco.


Da mesi le autorità indonesiane stanno valutando di limitare il numero delle visite e la durata dei soggiorni, per prevenire qualsiasi forma di inquinamento o di atteggiamento che possa arrecare danno all’ambiente e agli animali.
 

Dopo aver valutato la possibilità di dimezzare gli accessi dei visitatori il governo sta ora pensando di chiudere per un anno. Durante questo periodo, sarà possibile anche portare a termine un programma di conservazione volto ad aumentare la popolazione dei draghi, spesso al centro di traffici illeciti.

 

Gli animali, famosi per i loro morsi velenosi e le dimensioni massiccepossono arrivare a pesare fino a 70 chilogrammi per tre metri di lunghezza, coperti da squame e con lunghi artigli, sono capaci di attaccare anche gli uomini.

 

Secondo le cifre dell’Unesco, ci sono oltre 5mila draghi sparsi nelle isole del parco nazionale di Komodo: Rinca, Gili Motong e in alcune regioni costiere della parte occidentale e settentrionale di Flores. Oltre alle lucertole di grandi dimensioni, la zona offre opportunità di immersioni e snorkeling eccezionali e scenari mozzafiato.

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