Economia

Italia, l’Ocse prevede un nuovo aumento del deficit

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L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) prevede che il deficit dell'Italia aumenterà poiché la politica economica del governo non è in grado di rilanciare la crescita del paese. Lo riferisce oggi il quotidiano britannico "Financial Times" commentando l'ultimo rapporto dell'Ocse, che vede il deficit dell’Italia salire quest'anno al 2,5 per cento del Pil e al 3 per cento nel 2020. Entrambe le previsioni sono superiori alle stime del governo italiano. Il debito pubblico invertirà, dunque, la curva discendente e tornerà a salire in Italia. Uno sviluppo che contrasta con le attese del governo di Roma, il quale auspicava una riduzione del debito grazie alla crescita derivante dalla politica economica espansiva.

Intanto è iniziato a palazzo Chigi l'incontro tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il Segretario Generale dell'OCSE José Ángel Gurría Treviño. Al centro dei colloqui i temi dell'agenda internazionale, ma anche la tenuta dei conti pubblici italiani dopo le parole di Gurria su quota 100 come possibile fattore di rallentamento della crescita.

Numerosi i commenti alle nuove stime OCSE sul’economia italiana. Tra questi quello del viceministro per l'Economia Laura Castelli a Radio che nel suo intervento a Anch'io su Radio Uno Rai ha detto: «Il rapporto dell'Ocse viene fatto ogni due anni. Che ci sia rallentamento nell'economia è evidente, ma i cittadini hanno diritto a un'informazione chiara: l'Ocse fa raccomandazioni che sono nei principi e nei fatti reali che questo governo ha messo in campo in questi mesi». «Ad esempio, parla di aumento degli investimenti e noi li abbiamo aumentati, cosi' come riguardo la riduzione del rapporto debito-pil, dell'aumento della produzione industriale, della riduzione tassi medi rendimento debito, così come della riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. Negli ultimi 10 anni sono state messe in campo misure che hanno frenato del tutto l'economia fino a farla fermare, è indubbio. Ma non si può pensare che in 9 mesi il nostro governo abbia messo in campo misure che l'hanno frenata maggiormente. Questo non è possibile».

Sull’argomento è intervenuto anche il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha commentato: «Aspettiamo il decreto Sblocca cantieri e il dl crescita perché queste sono analisi di previsioni a condizioni date, quindi ad oggi, se dallo Sblocca cantieri emergesse un'operazione massiva e anche temporalmente rilevante, cioé fare quanto prima e realizzare l'apertura dei cantieri e del dl crescita, è evidente che il dato puo' essere corretto in termini previsionali in positivo. Incrociamo le dita che cosi sia e speriamo che il governo prenda consapevolezza».

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