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Napolitano: «Proporzionale non torni». Scontro Camera-Senato

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Scritto da vocealta

NapolitanoPer il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum «non può aver stupito o colto di sorpresa», considerate «le numerose occasioni» in cui è intervenuto per «sollecitare fortemente» una riforma.

E in ogni caso, per quanto «imperativa» sia la riforma, il Parlamento è legittimato a operare ma «il problema è che ci sia la volontà politica» che tenga conto del superamento del proporzionale già deciso dal referendum del ’93. Ma se tutti i partiti si dicono d’accordo sulla necessità di una modifica rapida, su quale ramo del Parlamento abbia il diritto di intervenire per primo si rischia lo scontro istituzionale. La riforma è infatti incardinata al Senato ma da tempo renziani, in particolare, e Movimento Cinque Stelle spingono per spostarla alla Camera. In mattinata, per protesta, i grillini si spingono fino ad abbandonare l’emiciclo, dopo che è stata respinta la loro richiesta di calendarizzare subito la riforma per l’Aula. Ma la conferenza dei capigruppo, convocata nel primo pomeriggio, dà una sterzata significativa: all’unanimità i partiti chiedono di calendarizzare la riforma elettorale in commissione Affari costituzionali.

«Nel segno di una piena collaborazione istituzionale, l’obiettivo di una nuova legge elettorale è più che mai cruciale», osserva la Boldrini, che annuncia l’intenzione di attivare «le possibili intese con il presidente del Senato, secondo la procedura prevista dal Regolamento della Camera per i casi in cui i due rami del Parlamento discutano proposte di legge sulla medesima materia».

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