Ventuno anni dopo, anche oggi Palermo si ferma a ricordare la strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino, e i suoi cinque agenti di scort Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
In questa strada, altare laico dove ogni anno viene celebrato il rito della memoria, oggi sono bambini i protagonisti. Con i volontari del “Laboratorio Zen Insieme”, infatti, circa 200 ragazzi provenienti da diversi quartieri della città si sono incontrati in via D’Amelio per una mattina di animazione e didattica con percorsi di educazione alla legalità.
Intanto, alle 12, si è svolto al Palazzo di Giustizia di Palrmo un incontro organizzato dall’Associazione nazionale magistrati. Al dibattito ha partecipato lo stesso presidente, Rodolfo Sabelli.
Dalle 15,30 invece ci si ritrova nuovamente in via D’Amelio con i magistrati della Procura di Palermo e il procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo. Alle 16.58, orario della strage, il minuto di silenzio in ricordo di quel sacrificio.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Manfredi Borsellino un messaggio nel quale rende «commosso omaggio alla memoria di Paolo Borsellino e di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, addetti alla sua sicurezza». «Come ho ricordato il 23 maggio scorso – prosegue – con i tragici attentati del 1992 in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ‘L’Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi di quella causa della legalità e della difesa dello stato costituzionale con la quale si erano identificati’. L’esempio e l’eredità che Paolo Borsellino ci ha lasciato, come tutti coloro che si sono sacrificati per tutelare i valori di giustizia, liberta’ e democrazia, sono oggi alla base delle iniziative sempre più numerose che spontaneamente si sviluppano nella societa’ civile contro ogni forma di violenza e di insidiosa infiltrazione della criminalità organizzata».
«Nel suo ricordo – conclude Napolitano – mi stringo ai familiari, rinnovando i sentimenti di gratitudine e di solidarietà di tutti gli italiani».