Today

Legge stabilità/ Stop no tax area

saccomanni
Scritto da vocealta

saccomanni E’ la mancanza di coperture a rendere inammissibili per la commissione Bilancio del Senato gli emendamenti, presentati dal Pd come dal Pdl, che prevedono l’innalzamento del tetto per la no tax area da 8 mila a 12 mila euro.

Trovare oltre 4 miliardi per coprire la norma, che aveva finanche fatto parlare di un accordo tra i due partiti della maggioranza, viene ritenuto sostanzialmente impossibile e lo sostiene anche un senatore del Pd, il relatore della manovra, Giorgio Santini, il quale ribadisce che la soluzione migliore è quella di usare le risorse disponibili per ridurre il cuneo fiscale e lo stesso nel caso si dovessero trovare coperture aggiuntive. Con Raffaele Bonanni, leader della Cisl (confederazione della quale fu segretario aggiunto), Santini in un botta e risposta televisivo concorda nel ricordare il rischio che l’ampliamento della no tax area potrebbe premiare anche l’evasione, diversamente dalla riduzione delle tasse sul lavoro.

Il Pdl afferma comunque di volere andare avanti e trovare le coperture per riformulare l’emendamento. Intanto da Bruxelles il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, riferisce che l’Unione europea è preoccupata per gli emendamenti. Il titolare del Tesoro aveva invece già fatto sapere due giorni fa di non essere per nulla spaventato dalle 3.093 richieste di modifica. Ultimo a intervenire il viceministro Stefano Fassina, per il quale le coperture che saranno trovare avranno i requisiti di solidità: ”Non ci saranno elementi per fare preoccupare la Ue”. In ogni caso pare ci sia tempo: i lavori della commissione non procedono certo spediti e la causa principale risiede nell’attesa dell’esito del Consiglio nazionale del Pdl, motivo per il quale non ci sara’ seduta nella giornata di sabato, quando invece i commissari avrebbero potuto proseguire con il voto degli emendamenti.

Al termine della giornata, le dichiarazioni di ammissibilità e le illustrazioni degli emendamenti sono fermi all’articolo 11 e, contrariamente alle previsioni, i senatori potrebbero non cominciare a votare nemmeno nella giornata di domani. L’eventuale resa dei conti all’interno del partito di Berlusconi, benché sembri che ora nessuno la voglia più, cambierebbe le dinamiche anche in commissione Bilancio con conseguenti ripercussioni sulle modifiche da approvare alla legge di stabilità.

Riguardo l'autore

vocealta