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La rassegna stampa di SPIN (17-07-2015)

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Scritto da vocealta

rassegnaAperture ovviamente ancora dedicate alla Grecia, con l’aumento di liquidità deciso dalla Bce di Mario Draghi. Spazio anche alla polemica sulla misteriosa intercettazione della telefonata tra Crocetta e il suo medico che avrebbe invitato a far fuori “come il padre” Lucia Borsellino. La rivolta anti-profughi a Treviso. E i quattro marines uccisi nel Tennessee.

Grecia. Ampio rilievo alla mossa della Bce di aumentare la liquidità alle banche greche di 900 milioni.

Editoriale sul Sole di Donato Masciandaro: “La Bce ha dato a tali decisioni il massimo peso possibile: tali decisioni sono state considerate la garanzia politica che i titoli sovrani greci possono ancora essere considerati affidabili. Se i titoli sono affidabili, le banche greche possono essere ancora considerate in possesso di due requisiti fonda- mentali, tra loro intrecciati: possedere garanzie di qualità ed essere solvibili. Ma se le banche sono solvibili, la Bce può accettare le richieste formulate dalla banca centrale greca di aumentare il livello della liquidità disponibile per gli istituti ellenici. Ed è quello che la Bce ha fatto, rimanendo prudente sul valore che ai titoli sovrani greci può essere attribuito; infatti la riduzione di valore che viene applicata a tali titoli dalla Bce quando li accetta è rimasta immutata”.

Il Sole intervista Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo: «Abbiamo evitato il contagio politico di Grexit. Non credo a una Germania vincitrice, nelle trattative bisognava evitare vincitori e vinti e infatti nessuno era soddisfatto». E racconta della svolta avvenuta grazie al premier olandese.

Repubblica intervista Theodorakis, il leader di To Potami che l’altro giorno ha garantito a Tsipras i voti in Parlamento: «Serve una coalizione per salvare la Grecia ma Syriza non è pronta. In Europa c’è chi lavora a un’Unione più piccola con i Paesi più deboli fuori”.

Interessante sul Sole il pezzo su Schauble sempre più isolato su debito e Grecia. “Molti cominciano a chiedersi quanto la linea del ministro delle Finanze sia compatibile con l’atteggiamento più politico e pragmatico di Merkel”.

Il Corriere della Sera riporta le dure parole rilasciate da Habermas al Guardian nei confronti della Cancelliera tedesca: “Temo che il governo tedesco, inclusa la sua parte socialdemocratica, abbia dilapidato in una sola notte il capitale politico che una Germania migliore aveva accumulato in mezzo secolo di storia”.

Di Europa ieri ha parlato Mattarella. Così lo riporta Il Messaggero: “Affondo di Mattarella: l’Europa è in crisi. Il solo rigore dell’asuterity la soffocherà”.

Esteri. Repubblica pone l’accento sulle polemiche in Israele contro Netanyahu per l’accordo sul nucleare con l’Iran.

L’agguato nella base del Tennessee: uccisi quattro marines, l’ombra del terrorismo islamico.

Un po’ ovunque è il pianto della profuga palestinese dovuto alle parole della Merkel che replica “Qui non c’è posto per tutti” alla ragazzina che sperava di poter rimanere in Germania  per studiare. Ne scrive Gramellini nel suo Buongiorno: “La Germania e la bambina”

Crocetta e Borsellino. Rilievo alla telefonata che ci sarebbe stata tra il governatore siciliano Crocetta e il suo medico personale Matteo Tutino in cui quest’ultimo avrebbe detto che Lucia Borsellino “va fatta fuori come suo padre”. Notizia lanciata dall’Espresso anche se la Procura di Palermo afferma che l’intercettazione non è agli atti.

L’Unità riporta le parole di Lucia Borsellino: «Mi vergogno per loro».

In un’intervista a Repubblica, Crocetta parla di dossieraggio contro di lui, di non ricordare quella frase, di aver sempre difeso Lucia Borsellino.

In un’intervista a La Stampa Luigi Vicinanza conferma l’esistenza della intercettazione: “L’abbiamo ascoltata”, dice.

Dell’uso delle intercettazioni e della reazione agitata della politica scrive Polito sul Corriere.

Per Il Giornale: “Certa Antimafia fa più schifo della vera mafia”.

“Doppiomatteismo” è il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto. Si conclude così: “Non ci sogniamo certo di equiparare l’eventuale telefonata di Matteo Tutino e Crocetta con quella di Matteo Renzi e Adinolfi. Per Crocetta che parla col primo Matteo, se è tutto vero, non c’è spiegazione che tenga: solo dimissioni. Per il secondo Matteo che parla col generale, nessuno chiede dimissioni: ma spiegazioni sì”.

Immigrazione. La rivolta di Treviso contro i profughi. Repubblica intervista Cacciari: «Capisco la rabbia della gente ma chi governa deve imporsi. Non sottovaluto la questione immigrati ma in Veneto non vedo nessun rischio di invasioni».

Non la pensa così Zaia che a La Stampa dice: «Due su tre non sono profughi, il Veneto si sta africanizzando».

Politica interna. Massimo Franco, nella consueta nota, pone l’accento sull’immobilismo delle città guidate dal Pd, su tutte Roma e Milano.

Torna Berlusconi. Repubblica titola così: “Farò un nuovo partito senza politici”.

Efficace Ugo Magri su La Stampa: “Fitto lancia il movimento ma il Cavaliere riappare e gli ruba la scena”.

Sul Foglio, Giuliano Ferrara si spende in una difesa di Verdini: “Moralisti e calunniatori, vi spiego perché il mio amico Verdini è un grande scudiero e un politico intelligente”.

Due interviste del Fatto quotidiano. A Michele Emiliano che continua a preferire un’allenza col M5s e a tenere l’Ncd all’opposizione: «Governo la Puglia, non porto le borse a Renzi».

E a Civati: «La sinistra esca dai salotti, sui referendum sono solo».

“Pensioni, cantiere infinito” è il titolo dell’editoriale del Corriere a firma Maurizio Ferrera.

Pillole. Il Giornale riporta la notizia del suicidio di due poliziotti e scrive che sono 23 dall’inizio dell’anno.

Su Tempi, spazio al saggio del vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani sulle ragioni, anche storiche, dell’autonomia lombarda.

 

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