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La rassegna di SPIN (02-04-2015)

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Scritto da vocealta

logo spinOggi le aperture dei quotidiani sono dedicate all’approvazione del ddl anticorruzione da parte del Senato. Sulle prime pagine ampio risalto anche gli attacchi terroristici a Istanbul.

Anticorruzione

Ieri è arrivato il sì del Senato al disegno di legge anticorruzione. Per Alessandro Stajano (Corsera) si tratta di “mezzo passo avanti due anni dopo. Nel frattempo il fenomeno galoppa”. Sempre sul giornale di Via Solferino Dino Martirano illustra i punti salienti del testo passato a Palazzo Madama: “Torna il reato di falso in bilancio. Introdotte pene più severe ma la maggioranza ha rischiato in un paio di votazioni”. Per Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm (su Repubblica): “E’ un primo passo ma non basta”. Sullo stesso giornale, Liana Milella scrive: “Sconti per i nuovi pentiti se restituiscono la mazzetta”. Sul Sole 24 Ore spazio ai dubbi di Donatella Stassio. “Non è chiaro se l’inasprimento delle pene è una scelta politica o frutto del populismo”. Su Il Fatto Quotidiano. “Nonostante il via libera Grasso non festeggia. A più di due anni dalla data in cui depositò la proposta, passa il testo firmato dal presidente. Che adesso esprime la sua timida benedizione”. Critico Il Foglio. “Alzare le pene è un trucco per alimentare il processo mediatico”.

Rimpasto

Francesco Verderami sul Corsera descrive “la mossa di Renzi che agita i centristi” di Alfano. Il premier “al Colle con il nome di Delrio. L’ira di Ncd (che prende tempo). In corsa per il posto di sottosegretario Finocchiaro, Sereni, Manzione”. Francesco Bei (Repubblica) conferma: “l’idea di promuovere Manzione, ora a capo dell’ufficio legislativo. Salta Quagliariello agli affari regionali, in pole la centristia Dorina Bianchi”. Ilaria Lombardo su La Stampa: “Malumore dei centristi sul nome della Bianchi”. Per Il Giornale “è braccio di ferro Lotti-Minniti per il posto di Delrio”. Stefano Folli (nel solito punto su Repubblica) spiega che con le mosse del premier sul rimpasto si tratta ormai “di prove tecniche di partito unico”.

Centrodestra

Sul Corriere Fabrizio Roncone racconta il brutto momento di Nunzia De Girolamo. . Marco Cremonesi dalle pagine dello stesso quotidiano: “Chiuso l’accordo Lega-Forza Italia con Zaia in Veneto e Toti in Liguria”. Secondo Il Tempo, dopo gli addii di Bondi e Repetti adesso Berlusconi “teme la valanga”. Anche “verdiniani e fittiani pronti alla fuga”. Su Il Messaggero lo “strappo” dell’ex medico di Berlusconi, Zangrillo. Paolo Romani intervistato da Repubblica sui malumori e le spaccature in Forza Italia: “Chi vuole autocritiche è un leninista, il partito non si cambia con i casting”. Fabrizio De Feo intervista Alessandro Cattaneo su Il Giornale: “Dobbiamo investire sui nativi di Forza Italia”. Sempre su Il Giornale, Roberto Scafuri dopo gli ultimi due addii di Forza Italia ragiona: “Quei 32 del gruppo misto, secondo partito del premier”

Giustizia e inchiesta Ischia

Sul Corsera la versione dei magistrati sulle intercettazioni. “Usarle con accortezza ma qui ci sono reati gravi”, dice Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm. Su La Stampa la proposta della Commissione Gratteri. “Via dagli atti le conversazioni irrilevanti”.

Intanto prosegue l’inchiesta sulla corruzione ad Ischia. Repubblica svela le carte della procura: “La coop ha allacciato anche quelli della Lega. I pm: così scambiavano i voti con gli appalti”. Sullo stesso giornale l’ira di Massimo D’Alema che “promette denunce” perché . L’ex premier, “chiede i dati a un cronista”. Critico Claudio Velardi, che fu a Palazzo Chigi con D’Alema nel 1998-99, intervistato da Edoardo Petti su Italia Oggi. . “Cade giù dal pero. Tardi”.

Inchiesta sui disordini in Senato

La procura apre un’inchiesta sui disordini in Parlamento. Alessandro Trocino sul Corsera spiega le indagini dei pm sul caos in Senato scatenata dai grillini durante il voto di fiducia sulla “Sblocca italia” dello scorso novembre. “Caos in Aula. Inchiesta sui 5stelle ma Grasso ferma la procura”.

Spending review

Gian Antonio Stella (Corsera) ci porta tra “I misteriosi costi della politica”. Il rapporto di Cottarelli “definisce i canali di finanziamento dei partiti misteriosi e non accettabili”. Persino “l’ex commissario alla spending review ha avuto difficoltà ad accedere ai dati”. Secondo l’editorialista di Via Solferino “alle forze politiche sono andate agevolazioni fiscali più generose di quelle concesse a chi assiste malati terminali”. Luca Cifoni (Messaggero) torna sui numeri del piano Cottarelli: “Pronti tagli da 7 miliardi ma nei conti del governo meno di un terzo dei risparmi stimati dall’ex commissario”.

Economia

Su Il Fatto Quotidiano Luca Ricolfi commenta i dati negativi dell’Istat sulla disoccupazione che hanno gelato l’entusiasmo del governo. “Non si gioca così con i dati per un tweet. Poletti, come molti politici, punta ad avere per un giorno risalto sui quotidiani”. Roberto Vannini (La Stampa) spiega le intenzioni di Tito Boeri “Tagli alle superpensioni per aiutare chi ha assegni bassi”. Mario Sensini sul Corsera svela “il piano di Padoan per la crescita”. Saranno usati “tutti i margini della flessibilità Ue, cambierà il patto di stabilità interno”. Intanto sulla complessa vicenda dei derivati sottoscritti dall’Italia nel 1994 che sono costati al Paese 3,1 miliardi dopo 17 anni “il giudice da ragione al Tesoro. Legittimo il pagamento a Morgan Stanley”, racconta il Corriere della Sera. Sullo stesso quotidiano, Maria Antonietta Calabrò illustra i punti salienti dell’accordo tra Italia e Città del Vaticano per eliminare il segreto bancario. “Scambio dei dati fiscali dal 2009”. Sullo stesso tema Alessandro Galimberti sul Sole 24 Ore “Pace fiscale tra Italia e Santa Sede”.

Esteri

Ancora una giornata di paura in Turchia tra attentati alla sede del partito di Erdogan e assalti della polizia. Uccisa una donna kamikaze. Appare in profonda crisi un grande paese che per anni sembrava poter essere il modello politico da seguire per il mondo islamico. Antonio Ferrari sul Corsera spiega che “dopo 13 anni di guida solitaria Erdogan perde sicurezza. Il disegno del Sultano è a rischio”.

Siamo alla stretta finale per l’accordo sul nucleare iraniano. Gli Usa hanno minacciato: accordo o nuove sanzioni”. Vali Nasr (uno dei più importanti esperti di Iran) spiega a Repubblica come potrebbe essere il nuovo Medio Oriente dopo il patto tra l’Occidente e Teheran: . L’attesa dei giovani di Teheran raccontata da Viviana Mazza sul Corsera. “Coma la finalissima dei mondiali. Attaccati ai cellulari aspettano la caduta dell’ultimo muro. Vogliono viaggiare”.

Intanto il Medio Oriente continua a dover fronteggiare l’avanzata del terrorismo islamico. Su La Stampa Domenico Quirico “L’Isis nel campo profughi alle porte di Damasco”.

Altro

Interessante intervento di John Lloyd su Repubblica a proposito di nuovi media e tecnologia. Viaggio tra “le cinque leggi di Internet che cambiano l’informazione”.

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