Con una nota l’Unione Europea ha messo in chiaro la sua posizione sul recente conflitto Israele-Palestina, condannando inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas perpetrati contro Israele lo scorso fine settimana. A seguito di questi eventi la Commissione ha dichiarato che avvierà una revisione urgente della sua assistenza in Palestina, il cui obiettivo è garantire che nessun finanziamento dell’Ue consenta indirettamente ad un’organizzazione terroristica di effettuare attacchi contro Israele.
“La Commissione valuterà anche se, alla luce delle mutate circostanze sul campo, i suoi programmi di sostegno alla popolazione palestinese e all’Autorità palestinese debbano essere adeguati . La Commissione effettuerà tale revisione il prima possibile e coordinerà con gli Stati membri e i partner qualsiasi azione di follow-up necessaria. La presente revisione non riguarda l’assistenza umanitaria fornita nell’ambito delle operazioni europee di protezione civile e aiuto umanitario“.
Giorgia Meloni ha partecipato nei giorni scorsi ad una riunione del gruppo Quint composto da Stati Uniti, Italia, Francia, Germania e Regno Unito, l’obiettivo di questi capi di stato è quello di stabilire una strategia per evitare l’escalation militare nell’area e tutte le conseguenze a questa legate.
Il sostegno ad Israele non esclude l’intenzione di favorire un decremento del conflitto, evitando che lo stesso si allarghi, cosa che avrebbe conseguenze incalcolabili in tutta l’area. Giorgia Meloni durante una conversazione telefonica con il primo ministro libanese Mikati, ha affermato la volontà dell’Italia a continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano in questo delicato frangente.
Intanto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è al lavoro, nei giorni scorsi infatti ha presieduto al Viminale il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Mentre il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ha fornito importanti comunicazioni alle Camere sulla situazione in Israele aprendo anche il dibattuto politico sul conflitto.