«L’Italia non può essere lasciata sola davanti alla pressione» dei flussi migratori, «con Meloni ci confronteremo, spero di poter cooperare con il suo governo». A seguito di svariate offensive da parte dei ministri francesi e dirigenti del partito di Macron, è lo stesso capo a creare le condizioni necessarie per abbassare le tensioni che sussistono fra Parigi e Roma, per gli scontri sul dossier migranti. Il presidente, lo fa arrivando al summit del Consiglio d’Europa, poco dopo l’arrivo di Giorgia Meloni, la quale nei giorni precedenti non si è scomposta di fronte ai fendenti arrivati d’Oltralpe.
Dopo il vertice in Islanda, i due leader, Macron e Meloni, si vedranno al G7 di Horishima, appuntamenti dedicati alla crisi ucraina, in cui vi è grande attesa del nuovo scontro fra i due. «Sono lunghe giornate nelle quali tutti quanti parleremo con tutti. Ma ripeto, è una materia che a me non interessa particolarmente», taglia corto la premier, che continua a relegare gli attacchi francesi a «questioni di politica interna».
La Meloni attende un cambio di passo dalla Commissione europea con il consiglio di fine giugno, dagli esisti ancora incerti. Sarà necessario negoziare fra gli interessi non sempre corrispondenti, ma sicuramente un faccia a faccia potrebbe sicuramente aiutare.
