Politica

Habemus Papam. Carino, ma la solitudine è più grande di così

habemus-papam-nanni-moretti-foto-dal-film-01
Scritto da vocealta

habemus-papam-nanni-moretti-foto-dal-film-01Può capitare, a Roma, di andare in nuovo cinema del centro e assistere, a fianco di Roberto Benigni e Luigi Lo Cascio, alla proiezione del nuovo film di Nanni Moretti, Habemus Papam.

L’idea, per carità, è geniale e vale metà del prezzo del biglietto. Poi c’è il tono umoristico – al limite del surreale – di alcune scene di Moretti e i cardinali.

Tuttavia la riflessione sulla solitudine, sui dubbi del pontefice che sono poi quelli di un uomo di fronte ad una grande sfida, una grande responsabilità… beh, tutto questo è più grande della pellicola che ho visto. È più importante di come Moretti lo rappresenta. In sintesi, il tutto è trattato in modo molto superficiale e complessivamente deludente. Come si fa a pensare di realizzare un film che non sia “piccolo” e poi trascurare l’enorme questione del rapporto con la fede, dei dubbi metafisici. Come si fa a cancellare completamente una visione della chiesa dei nostri giorni, con tutto il suo portato di Tradizione e anche tutte le contraddizioni e le debolezze?

Possono Benigni e Lo Cascio partecipare a tutte le proiezioni di Habemus Papam e salvare così la serata?

Riguardo l'autore

vocealta