Roma, 2 mar. (askanews) – Sul terreno, l’invasione russa continua. Un attacco russo ha colpito la torre della televisione a Kiev, facendo cinque morti e interrompendo per un’ora le trasmissioni; otto persone sono rimaste uccise dopo un attacco aereo nella zona residenziale di Kharkiv, la grande città nell’est ucraino al centro delle operazioni in questi ultimi giorni. Il fronte est è particolarmente attivo. Mosca ha annunciato che, dopo una serie di attacchi contro il porto di Mariupol, le forze filorusse sono riuscite a congiungersi col fronte sud sul mare d’Azov. Sempre sul fronte sud, le forze di Mosca hanno annunciato di aver conquistato la città di Kherson, che ha 250mila abitanti circa.
Ma il sindaco della città Igor Kolykhaiev ha negato: “Siamo ancora Ucraina, resistiamo“, ha detto sui social network. A pagare il prezzo più alto, come per ogni conflitto, è la popolazione civile, anche se i numeri sono ancora molto incerti. Secondo i servizi di emergenza ucraini, i civili morti sono oltre 2mila. L’Onu al momento ha stimato in 136 i civili uccisi, ma ha avvertito che il bilancio potrebbe essere ben più alto. Sempre le Nazioni unite hanno stimato in 800mila i profughi dall’inizio dell’invasione russa. Diversi paesi hanno offerto disponibilità ad accogliere i fuggitivi, tra questi anche il Giappone solitamente piuttosto restio sul fronte dell’accoglienza umanitaria.