Il Sudan è in preda alla guerra civile tra l’esercito regolare e le forze paramilitari da oltre dieci giorni. Nonostante gli appelli della comunità internazionale a porre fine alla violenza e ad avviare un dialogo per stabilire un governo civile, le milizie continuano a combattere, tanto che la situazione è stata definita “molto complessa” da operatori umanitari e diplomatici sul posto.
Molti Paesi stanno facendo rientrare i propri cittadini in patria per garantirne la sicurezza. Infatti l’Italia ha appena completato l’evacuazione di 105 connazionali intrappolati a Khartoum, che atterreranno all’aeroporto di Ciampino stasera intorno alle 18-19.
«Tutti gli italiani che volevano lasciare il Paese sono ora a Gibuti e rientreranno a Roma con un volo dell’Aeronautica Militare. Stanno tutti bene», ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Ue Esteri a Lussemburgo.
«L’Italia ha aiutato anche cittadini di altri Paesi a lasciare il Sudan. Voglio ringraziare l’unità di crisi della Farnesina e tutti i militari che hanno partecipato all’operazione di evacuazione, naturalmente anche la nostra intelligence. Grazie alla cooperazione tra queste branche dello Stato, è stato possibile salvare tutti i nostri cittadini», ha precisato.
L’evacuazione degli italiani, così come quella degli altri Paesi, è stata possibile grazie alla mediazione con i due generali che attualmente si contendono il Sudan: Abdel Fattah al-Burhan dell’esercito regolare, vicino all’ex presidente Omar Al-Bashir, e Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemetti, comandante delle forze paramilitari di supporto rapido. Per ora, i generali hanno rispettato l’accordo con gli stranieri, ma gli scontri continuano.
Secondo le ONG sul campo, sono già state oltre 600 le vittime in questo conflitto. La guerra civile ha origine dal colpo di Stato del 2021, che ha rovesciato il governo civile di transizione. La popolazione sudanese ha manifestato per mesi per avere un governo democratico, ma la situazione è rimasta in stallo fino allo scoppio del conflitto.
La situazione in Sudan è critica e continua a peggiorare. L’evacuazione dei cittadini stranieri è un segnale della gravità della situazione. L’Italia ha fatto la sua parte nel garantire la sicurezza dei propri cittadini, ma resta ancora tanto da fare per porre fine alla guerra civile e instaurare un governo stabile e democratico. La comunità internazionale deve unirsi per trovare una soluzione pacifica e garantire la pace e la sicurezza del popolo sudanese.