Almeno 31 palestinesi hanno perso la vita e 1000 sono rimasti feriti nella guerriglia scoppiata lunedì con i soldati israeliani, nel giorno della discussa inaugurazione dell’ambasciata americana a Gerusalmme. Migliaia di dimostranti palestinesi hanno iniziato a radunarsi dalla mattina lungo la frontiera con lo stato ebraico, lanciando pietre e molotov. I militari israeliani hanno risposto aprendo il fuoco, mentre gli aerei si sono alzati in volo per bombardare alcune postazioni di Hamas da cui sono partiti degli spari.
L'esercito israeliano sostiene inoltre di aver sventato un attentato a Rafah, nel sud dell'enclave, uccidendo con un carro armato «un commando di tre terroristi armati che cercava di deporre ordigni esplosivi» lungo la barriera difensiva. Scontri anche in Cisgiordania, in particolare a Betlemme e Hebron. Si tratta del giorno con il maggior numero di vittime nell'ambito del conflitto fra israeliani e palestinesi dalla guerra del 2014.
Il presidente Usa Trump rende omaggio su Twitter al trasferimento della sede diplomatica da Tel Aviv alla Città Santa, definendo la giornata odierna come un «grande giorno per Israele».