Ieri, 11 aprile 2022, il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato ad Algeri per firmare un accordo con il Presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune per aumentare le importazioni di gas.
Il Premier è stato accompagnato dai ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Transizione ecologica Roberto Cingolani e dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.
L’Italia, che usufruisce di circa il 40% delle sue importazioni di gas dalla Russia, si è affrettata a diversificare il proprio mix di approvvigionamento energetico mentre il conflitto in Ucraina si intensifica.
«Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal Gas russo – afferma Draghi al termine dei colloqui con il presidente della Repubblica algerina – gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre».
Ad aumentare le forniture ci penseranno Eni e Sonatrach che hanno pattuito un accordo operativo, su quantità e prezzi, della produzione aggiuntiva che potrà sfruttare anche il nuovo giacimento appena scoperto nell’area di Berkine Sud.
L’accordo infatti consentirà a Eni di aumentare le quantità di gas trasportate dall’Algeria attraverso il gasdotto TransMed: nove miliardi di metri cubi di gas dall’Algeria all’Italia, tre subito e altri sei a partire dall’anno prossimo.
«Oggi è un giorno speciale per le relazioni tra Italia e Algeria, in particolare per Eni e Sonatrach – ha detto Descalzi – grazie alla collaborazione stretta e di lunga data tra le due società si è riusciti in così poco tempo e con uno enorme sforzo congiunto a firmare questo importante accordo che consolida ulteriormente la partnership tra le aziende e rafforza la cooperazione tra i nostri paesi».
A Palazzo Chigi si è tenuto ieri un vertice al quale hanno preso parte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’intelligence, Franco Gabrielli, l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà. Al tavolo, sono state vagliate più opzioni, ma la via maestra sembra quella di stringere accordi con altri paesi produttori di energia, come dimostra il fitto programma di Draghi in Africa, nei prossimi giorni.