«Il dossier che stiamo preparando mette al centro l’idea di un Expo che si interroga sul futuro del pianeta e su come le città possano evolvere e cambiare i propri stili di vita per affrontare le sfide mondiali del futuro, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale ma anche di inclusione sociale». Lo ha detto l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia dalle Vele di Calatrava, all’apertura del tavolo “Architettura e Urbanistica” degli Stati Generali di Roma Expo 2030.
«La scelta di Tor Vergata e l’idea di tenere sotto le Vele incompiute di Calatrava il tavolo sul futuro della città vuole, anche simbolicamente, sottolineare la straordinaria occasione che Expo ci offre per cambiare la città, rammendare il suo centro con le periferie, risolvere le incompiute, migliorare la vivibilità dei nostri quartieri e reinventare nuove direttrici di sviluppo a partire da quelle legate alla conoscenza ed alla valorizzazione del nostro territorio naturale. Per questo oggi stiamo discutendo di progetti che riguardano l’intera città, con proposte di grande originalità, con un focus specifico sul quadrante Tor Vergata che ospiterà l’evento e dove l’espansione dell’Università, il completamento delle Vele e la conservazione e valorizzazione dello straordinario patrimonio naturale costituiscono i tre assi su cui stiamo fondando il progetto di ciò che sarà lasciato in eredità a Roma dopo l’Expo. La presenza di oltre 200 professionisti, architetti, studi, ingegneri che oggi si stanno interrogando sulle trasformazioni della città è il modo innovativo con cui vogliamo condurre questa candidatura, basandola sull’ascolo e sul contributo di tutta la comunità cittadina a questa grande sfida per vincere l’Expo e far tornare Roma una città protagonista in grado di tornare a parlare al mondo», ha concluso Veloccia.