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Ennesima assoluzione per Claudio Scajola. Stavolta era.. ricettazione

ScajolaClaudio Scajola è stato assolto dall’accusa di ricettazione dal Tribunale di Imperia. L’ex ministro era stato accusato di ricettazione perché, nell’ambito di accertamenti presso la sua abitazione e i suoi uffici, era stata rinvenuta la fotocopia di un’informativa dei carabinieri riguardante un ex parlamentare del Pdl, Eugenio Minasso. Lo fa sapere l’ufficio stampa dell’ex ministro. La camera di consiglio è durata dieci minuti. Il pubblico ministero, Alessandro Bogliolo, che aveva rinviato a giudizio Scajola, ne ha infine chiesto l’assoluzione nell’arringa finale con la formula perché il fatto non costituisce reato. Il giudice ha quindi accolto le argomentazioni della difesa con una formula più ampia.

Si tratta dell’ennesima assoluzione per Scajola: dalla casa al Colosseo alla fantomatica tangente di Finmeccanica (mai elargita), dall’illecita detenzione di un’anfora romana (conservata col permesso della Soprintendenza), al caso Biagi, alla realizzazione del porto d’Imperia, l’ex ministro – sottoposto a una innumerevole serie di indagini e procedimenti, conclude sempre a testa alta gli accertamenti condotti dalla magistratura.

Secondo l’avvocato Giorgio Perroni, legale dell’ex ministro: “è l’ennesima assoluzione. Ce lo aspettavamo. Tutti i procedimenti di Claudio Scajola si concludono in questo modo. Il problema è che sono procedimenti che non sarebbero mai dovuti nascere, perché è evidente che la semplice esistenza di questi procedimenti infondati costituisce un danno, in alcuni casi irreparabile, per la vita umana e politica di un uomo del calibro dell’onorevole Scajola”.

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