«Abbiamo fatto decidere i nostri iscritti, noi lo facciamo da anni. I nostri iscritti decidono e noi portiamo avanti quella linea. Se sul caso Diciotti fosse uscita l'altra linea avrei portato avanti quella perché in M5s lasciamo spazio alla democrazia. Se lo avessero fatto le altre forze politiche ora non starebbero all'opposizione». Così, al termine dell'assemblea congiunta M5s, il vicepremier Luigi Di Maio.
Il ministro grillino per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, sul Corriere della Sera: «Sì, ho votato. Prima di tutto sono un attivista, per cui ho votato. È stato un onere e un onore farlo. Ho votato sì all'interesse pubblico e dunque no al processo perché il vicepremier Matteo Salvini ha applicato sui migranti la linea condivisa da tutto il governo». «Noi abbiamo sempre detto no a chi, dopo aver commesso un reato, intendeva farsi scudo con una carica politica. Questo è un caso diverso, ed è la prima volta. Perché stiamo parlando di un atto compiuto nell'esercizio della funzione di governo. Da non confondere con quanto previsto dall'articolo 68 che riguarda i parlamentari», precisa Fraccaro. E sull'ipotesi di espulsione per chi non si atterrà al voto degli attivisti: «Questo sarà deciso eventualmente dagli organi preposti. Io faccio parte del collegio dei probiviri per cui non mi posso esprimere al riguardo. Certo, credo che i nostri parlamentari debbano rispettare la base».
Sul Fatto Quotidiano l’altra anima del Movimento, con Gloria Vizzini, commenta la vicenda affermando che «Sono numeri che raccontano un M5S spaccato». «Io ho votato per l'autorizzazione a procedere, perché ci si deve difendere nei processi e tutti sono uguali di fronte alla legge. E questo è sempre stato un principio cardine del Movimento. Però mi stupisce un fatto: i nostri colleghi del M5S che fanno parte della Giunta per le autorizzazioni avevano spiegato di non potersi esprimere senza prima aver letto le carte sul caso Diciotti, e ora invece hanno fatto decidere chi le carte non poteva proprio leggerle». E prosegue: «Il quesito era confuso, ma credo abbia prevalso la volontà di preservare il governo. Dopodiché abbiamo anche altri problemi», come «il disegno di legge sulla legittima difesa, ora in aula alla Camera, non mi convince, per la sua natura di fondo e per alcune norme» e inoltre «è un provvedimento targato Lega, ed è inutile e pericoloso, perché può far arrivare un messaggio sbagliato ai cittadini, visto che prevede la legittima difesa in caso di una generica violenza».
Dura l’opposizione, con l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che su Twitter scrive: «La #piattaformaRousseau decide che i senatori grillini devono impedire ai giudici di procedere. Milioni di elettori M5s si chiedono dove sia andato a finire il loro voto. Tutti gli italiani resteranno col dubbio che Salvini chiudendo i porti abbia abusato del proprio potere».
Anche il presidente PD Matteo Orfini affida la sua dichiarazione a Twitter: «Il M5S salva Matteo Salvini dal processo. Quelli che ieri gridavano onestà oggi impediscono di processare un loro alleato indagato per aver sequestrato degli innocenti. Con questa scelta la storia del M5S finisce. Nella vergogna».
Secondo il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ospite a Omnibus su La7, il voto sulla piattaforma Rousseau sul caso Diciotti «ha sicuramente indebolito il M5S e anche Di Maio». «I sondaggi presentano una situazione di crollo dei consensi sul M5S di cui noi prendiamo atto con molta soddisfazione. Salvini invece sale perché il tema dell'immigrazione e della sicurezza ha fatto presa sui cittadini, gli italiani avvertono sulla loro pelle un senso di insicurezza per la presenza di troppi immigrati».