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Renzi: Se qualcuno pensa di fermarmi non mi conosce

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Ieri «ho ricevuto la notizia più assurda che potessi ricevere, una notizia che gela il sangue: i miei genitori ai domiciliari». Così Matteo Renzi nell'enews raccontando di aver ricevuto la notizia dell’arresto ai domiciliari dei genitori  – Tiziano Renzi e Laura Bovoli – per bancarotta fraudolenta,  mentre firmava autografi per il suo nuovo libro a Nichelino. «Da figlio -scrive- ho il cuore gonfio di amarezza. Mi basta che lo sappiano i miei figli e i loro cugini. E vedere la loro chat whatsapp di queste ore mi commuove e mi fa pensare che i dieci nipoti conoscono bene i loro nonni. E sanno che persone sono». 

E ancora: «Se qualcuno pensa di fermarmi, non mi conosce». E continua: «Mi scuso con gli amici di Torino che mi hanno aspettato ieri. Ho dovuto per ovvi motivi interrompere il tour di presentazione. Ripartiremo allora proprio da Torino: appuntamento per venerdì 22 febbraio alle 18. Ho chiesto di prenotare una sala grande il doppio di quella che avevamo fissato ieri. Perché deve essere chiaro anche plasticamente che io non mollo. Che noi non molliamo. Ci vediamo venerdì 22 febbraio alle 18 a Torino e alle 21.30 a Genova. Presentiamo ?Un?Altra Strada? ».

Entrando nel merito del procedimento l’ex premier scrive:  «Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme (emblematico il post di Enrico Mentana, che certo non può essere tacciato di renzismo)».  «Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste». Riferendosi poi all’effetto mediatico dell’accaduto Renzi continua: «Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello».

Intervenendo poco fa Rai Radio1, all’interno di Radio Anch’io, Ettore Rosato, deputato PD e vicepresidente della Camera,  ha affermato: «Penso che i magistrati debbano fare il loro lavoro e nessuno di noi ha mai messo in discussione la loro autonomia e il loro dovere – non solo diritto – di fare tutto quello che ritengono per tutelare la giustizia. Certo poi c'è un fatto: anche a me sembra straordinariamente pesante una misura di arresti – seppure siano domiciliari è pur sempre una misura di arresti – per due settantenni incensurati per un reato di natura patrimoniale. Mi sembra una misura molto molto forte. I magistrati si sono assunti una responsabilità enorme che sarà sicuramente supportata dai documenti che io non ho letto». E ha continuato:  «Devo dire che il M5s è fortunato. E la fortuna è proprio che il giorno in cui cambiano sulla giustizia a 360 gradi il loro dna la notizia diventa, non più il fatto che impediscano ai magistrati di fare un processo, ma l'arresto dei genitori di Matteo Renzi». 

«Non credo in questi casi alla magistratura ad orologeria. Ritengo che sia assolutamente un fatto casuale». Così invece il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando l'arresto ai domiciliari per i genitori dell'ex premier Renzi, provvedimento arrivato nel giorno del voto M5s sul caso Diciotti.

 Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, parlando ad Alghero in Sardegna, ha invece ribadito: «Non festeggerò mai per arresto dei genitori di un mio avversario politico, io le mie battaglie politiche non le vinco così, le voglio vincere a testa alta, senza aiutini da parte di altri. E quando tirano in ballo le famiglie io mi arrabbio». 

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