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Davos, incontro tra Conte e Bolsonaro

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Una maggiore collaborazione sia militare sia commerciale: su questo, secondo quanto si è appreso da fonti del governo brasiliano, hanno concordato il premier Giuseppe Conte e il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che hanno avuto oggi un incontro bilaterale a margine dei lavori del Wef. In particolare i due avrebbero concordato sul fatto che le fregate Fremm verranno prodotte in Italia e vendute in Brasile, così pure i blindati Iveco. Inoltre, Bolsonaro avrebbe chiesto una mano al presidente del Consiglio italiano per dare maggior impulso al commercio carioca in Europa. Da parte sua, il premier italiano ha ringraziato il ruolo del governo brasiliano nell'estradizione di Cesare Battisti. Interpellato dai giornalisti, Conte si è limitato a dire che l'incontro con Bolsonaro è «andato bene, molto bene».

Numerosi gli argomenti toccati dal premier italiano a margine del World Economic Forum di Davos. Commentando l’attuale situazione del gruppo navale Fincantieri alla luce delle tensioni diplomatiche tra i due Paesi e dell'avvio della procedura avviata dall'Antitrust europeo sulla fusione ha affermato che «E' paradossale che proprio mentre si crea un campione europeo della cantieristica per competere più efficacemente sui mercati mondiali come il gruppo Fincantieri-Stx, da parte della Francia si coinvolga la Commissione europea in modo così ambiguo». E ha aggiunto: «La logica di questo atteggiamento appare davvero poco comprensibile».

E sul Consiglio di Sicurezza dell’ONU: «Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell'ONU parliamone e facciamolo nel contesto europeo, se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto». Aggiungendo che «il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio in più a un singolo Parse europeo».

Sottolineando che la BCE non ha poteri adeguati al suo ruolo Conte ha dichiarato che «il sistema attuale di vigilanza bancaria e monetaria è insoddisfacente. Lo dicono tutti». Interpellato dai giornalisti al termine di un pranzo avuto coi ministri dell'Economia Tria e degli Esteri Moavero, il presidente del Consiglio ha detto inoltre: «Possiamo mai dire che la Bce essendo una banca centrale ha potere valutario adeguato? E invece dobbiamo dirci apertamente che dobbiamo rinforzare il sistema europeo sennò a quel punto lì alimentiamo le spinte nazionali».

Infine, sulla questione migranti, il premier italiano si è espresso sottolineando che l'Italia «sta facendo da sola». Il premier Giuseppe Conte, interpellato a margine dei lavori del Wef, ha spiegato che «nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a costruire un sistema condiviso europeo e a quel punto ognuno persegue gli interessi nazionali». Anche il nostro paese quindi «sta agendo da solo, e la nostra politica – ha osservato – con gli sbarchi sta raggiungendo dei risultati. Dobbiamo vedercela da soli, basta che ce lo diciamo apertamente». Secondo Conte, «il problema dell'immigrazione va affrontato alla radice, dai flussi nei Paesi di origine e di transito. Delle cause si può discutere, discutiamo di tutto». 

 

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