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Cronache ungheresi 3/ La riabilitazione del cardinal Jozsef Mindszenty

Mindszenty
Scritto da vocealta

MindszentyLe ingiustizie possono durare a lungo, ma non in eterno. Il cardinale ungherese Jozsef Mindszenty, che fu arrestato per tradimento ed esiliato dal regime comunista, sarà completamente riabilitato. L’hanno annunciato le autorità di Budapest. Bene inteso, Mindszenty non ha bisogno di riabilitazioni di alcun tipo perché i magiari sanno bene che egli è stato un martire della Chiesa che ha patito la crudeltà del regime comunista. L’atto riparatorio ha più che altro un valore politico teso a sconfessare gli anni bui del comunismo imposto agli ungheresi dai sovietici. Mindszenty, morto in esilio a Vienna nel 1975, sarà così «legalmente, moralmente e politicamente riabilitato», come ha spiegato l’ufficio del procuratore capo di Budapest. Ciò «contribuirà al recupero spirituale della nazione», ha affermato il cardinal Peter Erdo, capo della conferenza espiscopale magiara, che ne aveva chiesto la riabilitazione. «E’ il chiaro segno – ha detto il primate d’Ungheria – che il sistema giudiziario dell’Ungheria s’è liberato della pesante eredità dei processi spettacolo».

Già oppositore del regime filo-nazista delle croci frecciate durante la seconda guerra mondiale, Mindszenty fu accusato nel 1949 di tradimento, cospirazione e di altri reati contro neo-formato governo comunista magiaro e condannato all’ergastolo. Durante la rivoluzione democratica del 1956 il prelato fu liberato e chiese asilo presso l’Ambasciata degli Stati uniti a Budapest quando la rivolta fu schiacciata dai carri armati sovietici. Restò lì, presso la sede diplomatica, per 15 anni, impossibilitato a lasciarla.

Il governo comunista alla fine permise a Mindszenty di lasciare il Paese nel settembre 1971 e il prelato morì al’età di 83 anni a Vienna. Dopo la caduta del comunismo, nel 1990, la Corte suprema revocò tutte le condanne al cardinale, ma presso la procura, paradossalmente, era ancora aperto un fascicolo nei suoi confronti. Con la riabilitazione, il fascicolo verrà chiuso. I suoi resti sono stati rimpatriati nel 1990 e sono stati tumulati l’anno seguente nella basilica di Esztergom, nell’Ungheria settentrionale.

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