E' stata depositata la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte in Senato da parte della Lega. Lo fa sapere lo stesso partito. Nell'atto, a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo, si legge: «Il Senato, premesso che: l'esame in aula delle mozioni riguardanti la Tav ha sugellato una situazione di forti differenze di vedute, tra le due forze di maggioranza, su un tema fondamentale per la crescita del paese come lo sviluppo delle infrastrutture; tenuto conto che: il presidente del Consiglio non era presente in Aula, nel momento delle votazioni sulle citate mozioni, per ribadire l'indirizzo favorevole alla realizzazione dell'opera che egli stesso aveva dichiarato pochi giorni prima nell'altro ramo del Parlamento e si è verificata la situazione paradossale che ha visto due membri del governo presenti esprimere due pareri contrastanti; preso atto che: le stesse divergenze si sono registrate su altri temi prioritari dell'agenda di governo quali la giustizia, l'autonomia e le misure della prossima manovra economica; visto l'articolo 94 della Costituzione e visto l'articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia al governo presieduto dal Prof. Giuseppe Conte».
Il M5s sta valutando in queste ore, a quanto si apprende, la possibilità di chiedere la convocazione straordinaria della Camera, prima che venga votata la mozione di sfiducia al governo, per approvare in via definitiva la riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. M5s potrebbe farlo a norma dell'articolo 62 della Costituzione, che stabilisce che ciascuna Camera possa essere «convocata in via straordinaria per iniziativa di un terzo dei suoi componenti». Il gruppo M5s è composto da 216 deputati: ne bastano 210.
Matteo Salvini intanto ha inviato un sms a tutti i parlamentari della Lega per rientrare a Roma. Il leader ha dato appuntamento alla Camera per le 18. Nella giornata di lunedì al Senato è stata convocata, alle 16, la capigruppo del Senato che deciderà quando si dovrà votare la mozione di sfiducia a Conte, presentata questa mattina dalla Lega.
La decisione di Matteo Salvini di mettere fine all'esperienza di governo con il Movimento 5 Stelle e aprire la crisi campeggia ovunque sulla stampa internazionale. La notizia ha fatto il giro del mondo, dai grandi network (Bbc, al-Jazira, Cnn), passando per i giornali dell'intero pianeta. La notizia apre il sito del Financial Times: «Conte riconvocherà il Parlamento perché Salvini chiede il voto: coalizione al governo sull'orlo del collasso dopo che la Lega fa salire la tensione». «Il populista italiano prova a far cadere il governo», titola il Wall Street Journal. «Salvini dice che il governo è finito, vuole le elezioni»: secco il titolo che ha fatto a tarda sera l'agenzia di stampa Reuters, immediatamente ripreso sia dai quotidiani abbonati, in Europa e negli Stati Uniti, e rilanciato dagli utenti su Twitter. In Francia, il sito del quotidiano francese 'Le Monde' apre con la notizia dall'Italia («L'Italia nell'incertezza dopo una crisi di governo a sorpresa»), Le Figaro ce l'ha in prima e titola: «Matteo Salvini vuole le elezioni anticipate». Il sito web francese 20minutes aggiunge: «Crisi politica in Italia: Matteo Salvini chiede le elezioni anticipate e fa cadere la coalizione populista». Anche il sito della Bbc mette la crisi tra i suoi titoli di testa: «Salvini vuole elezioni anticipate in Italia». In Germania, la notizia apre i siti dei maggiori giornali (Suddeutsche Zeitung dedica una lunga analisi a quello «che accadrà adesso»). In Spagna, per El Pais «Salvini dà per finito il governo di coalizione e chiede elezioni anticipate". In Gran Bretagna, per il Guardian, «Matteo Salvini vuole nuove elezioni e rompe la coalizione», per il Times, «Matteo Salvini, il vicepremier italiano, ha infranto la coalizione populista e chiede nuove elezioni perché cerca di governare il Paese da solo. La crisi politica italiana viene raccontata ovunque. Al Jazira: «L'appello alle elezioni anticipate di Salvini fa cadere l'Italia nella crisi politica». Per il New Delhi Times, «Salvini dice che il governo è finito e vuole elezioni». Per il Saudi Gazette, «Salvini, il ministro dell'Interno di estrema destra, ha ritirato il sostegno alla coalizione di governo e ha chiesto elezioni anticipate, aggravando la crisi politica». Secco il titolo di Arabia Day News, «Salvini chiede elezioni anticipate». Stessa linea per Bloomberg e Russia Today, mentre la versione europea di Politico parla di «governo italiano sull'orlo del collasso». La crisi aperta dal vice premier viene rilanciata anche dal quotidiano turco Daily Sabah.
Anche l’economia italiana risente, naturalmente, dell’apertura della crisi di governo. Apre in rialzo a 234 punti base lo Spread tra Btp e Bund. Il rendimento del decennale sale all'1,76%. Ieri aveva chiuso a 209 punti con un rendimento dell'1,54%. Mentre a Piazza Affari si ampliano le perdite. L'Ftse Mib cede oltre il 2% a 20.414 punti. Soffrono i titoli del comparto bancario, con i ribassi Banco Bpm (-5,55%) e Ubi Banca (-4,32%). Giù anche Poste, che cede il 5,4%. In controtendenza invece Atlantia (+1,53%) che con la crisi di governo vede allontanarsi lo spettro di una possibile revoca delle concessioni autostradali.
Gli analisti sono concordi nel ritenere che la crisi di Governo impatterà soprattutto sui titoli di stato e conseguentemente sullo spread, che già oggi è volato sopra la soglia di 230 punti. Gli esperti di Unicredit mettono in conto «il rischio di un aumento dei rendimenti dei titoli di stato soprattutto a 5 e dieci anni». Titoli che proprio nelle ultime settimane avevano corso molto, con i rendimenti che si erano schiacciati (quello del decennale era arrivato in area 1,3% nei giori scorsi). In più, hanno ricordato gli esperti di Unicredit, non è da escludere anche un taglio del rating da parte di Fitch, che si esprimerà proprio questa sera. Gli analisti di Equita hanno commentato che nel breve è da mettere in conto un aumento dello spread, spinto proprio dalla maggiore incertezza sullo scenario politico, «per la necessità di definire una manovra di bilancio più complessa rispetto allo scorso anno e per la volontà della Lega di spingere verso politiche fiscali espansive». La sim ha ricordato che proprio nei giorni scorsi il vicepremier, Matteo Salvini, ha indicato di voler superare la soglia del 2% di rapporto tra deficit e pil. Equita, però, ricorda anche che negli ultimi mesi l'azione del Governo era «paralizzata dallo scontro tra M5S e Lega». La crisi annunciata ieri potrebbe alla fine «sbloccare l'impasse» e aprire «scenari di Governo con maggioranze più omogenee e che potrebbero quindi essere più efficaci».