Cosimo Maria Ferri è il nuovo segretario nazionale di Magistratura indipendente (Mi), la corrente moderata che rappresenta un “togato” su quattro e che è in forte ascesa di consensi nelle elezioni distrettuali, nelle elezioni interne all’Anm e in quelle per il Consiglio superiore della Magistratura. Nato a Pontremoli il 17 aprile 1971, 39 anni, Cosimo Ferri, figlio dell’ex ministro socialdemocratico Enrico Ferri, si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza presso l’università di Pisa. Nominato giudice presso il tribunale di Massa, è stato dal 2003 al 2006 componente del comitato direttivo centrale dell’Anm ed è stato eletto nel 2006 quale componente del Consiglio superiore della magistratura a soli 35 anni. All’interno del Csm ha svolto il ruolo di presidente della VII commissione, competente sull’organizzazione degli uffici giudiziari. È conosciuto e apprezzato per la sua franchezza e disponibilità. Negli anni in cui è stato componente del Consiglio superiore della magistratura si è distinto per l’attivismo, la partecipazione alle sedute e il suo impegno per la trasparenza nei confronti dei colleghi a proposito delle delibere e delle determinazioni assunte dal Csm. Feroce contestatore del correntismo e della conduzione dell’Anm da parte di Luca Palamara e Giuseppe Cascini.CHI E’ COSIMO FERRI?
Cosimo Maria Ferri è il nuovo segretario nazionale di Magistratura indipendente (Mi), la corrente moderata che rappresenta un “togato” su quattro e che è in forte ascesa di consensi nelle elezioni distrettuali, nelle elezioni interne all’Anm e in quelle per il Consiglio superiore della Magistratura. Nato a Pontremoli il 17 aprile 1971, 39 anni, Cosimo Ferri, figlio dell’ex ministro socialdemocratico Enrico Ferri, si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza presso l’università di Pisa. Nominato giudice presso il tribunale di Massa, è stato dal 2003 al 2006 componente del comitato direttivo centrale dell’Anm ed è stato eletto nel 2006 quale componente del Consiglio superiore della magistratura a soli 35 anni. All’interno del Csm ha svolto il ruolo di presidente della VII commissione, competente sull’organizzazione degli uffici giudiziari. È conosciuto e apprezzato per la sua franchezza e disponibilità. Negli anni in cui è stato componente del Consiglio superiore della magistratura si è distinto per l’attivismo, la partecipazione alle sedute e il suo impegno per la trasparenza nei confronti dei colleghi a proposito delle delibere e delle determinazioni assunte dal Csm. Feroce contestatore del correntismo e della conduzione dell’Anm da parte di Luca Palamara e Giuseppe Cascini.
