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Carenza di farmaci in Italia

Scritto da vocealta

A causa del Covid e l’influenza, i due virus che sono al loro picco stagionale, sono difficili da reperire alcuni medicinali. Tra questi il Brufen, l’antinfiammatorio e antidolorifico per eccellenza, ma anche a esempio la Tachiprina soprattutto nella formulazione a sciroppo così come alcuni antibiotici per le forme batteriche come l’Augmentin o lo Zitromax.

A creare problemi nell’approvvigionamento dei farmaci «è stata anche la sovrapposizione di patologie con sintomatologie simili e terapie sovrapponibili: Covid-19 e influenza», afferma Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma.

Nel 2022 la vendita di analgesici e antinfiammatori in farmacia, come paracetamolo, l’aspirina e l’ibuprufene, è aumentata del 40% arrivando a 288 milioni di euro. Allo stesso modo anche i prodotti per la tosse, come gli sciroppi, nel 2022, hanno visto un aumento del 78%, toccando un valore di 388 milioni.

I farmacisti e l’Agenzia del farmaco però rassicurano: per ogni farmaco di cui c’è carenza ci si può far prescrivere uno equivalente “non di marca” (il generico). Peccato che la loro prescrizione e vendita non decolla: rappresentano ancora solo il 30% del mercato, una percentuale che nel caso degli antinfiammatori crolla al 12 per cento.

Proprio sulla questione carenze è stato istituito un tavolo ad hoc, presso il ministero della Salute: il prossimo incontro è per domani mercoledì 18 gennaio. Secondo Aifa sono circa 3.200 i farmaci introvabili, ma “quello della carenza non è solo un problema italiano”.

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